Terrorista islamico vuole curarsi in Italia: “Sono malato di mente”

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Dalla cella del carcere di Baldenich urlava: «Io sono come quelli di Berlino», esaltando così l’opera di morte degli attentatori jihadisti.

Stranamente espulso, anche perché gravato da una serie di condanne, Ismail Yachou, 26 anni, marocchino, ora vuole tornare in Italia per concludere le cure psichiatriche alle quali era stato sottoposto nel carcere di Baldenich. E’ proprio scemo.

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Il suo avvocato, Roberta Resenterra, nominato d’ufficio a spese dei contribuenti, ha impugnato il decreto di espulsione della prefettura di Belluno, tacciandolo di “illegittimità”.

Due i diritti violati, secondo l’avvocata: quello alla difesa, perché non potrà partecipare al prossimo processo, e quello alla salute perché impossibilitato a proseguire le cure a Belluno.

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Il giudice di pace di Belluno, Fabrizio Schioppa, ha fortunatamente rigettato l’istanza: «Provvedimento ben motivato, giuridicamente corretto e legittimo», ha scritto nella sentenza.

«Irrilevanti i motivi di salute, posto che il percorso di cura iniziato a Belluno può essere continuato anche in Marocco, paese di cui è cittadino. Non c’è ragione alcuna che lo stesso debba effettuare eventuali cure con costi ed oneri a carico dello Stato italiano».