Antiterrorismo lancia allarme Salestan: «Controllate i luoghi di culto islamico»

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La Digos mette sotto la lente di ingrandimento le associazioni ed i luoghi di culto islamico del ‘Salestan’.

Tra le prime sedi a finire nel mirino di controlli e verifiche c’ è la moschea di Sarno. Censita come associazione culturale «Abu Bakr As Saddiq» si trova al civico 7 di via Fabricatore e, ogni venerdì, accoglie numerosi musulmani, tutti uomini, che arrivano dai centri dell’ hinterland vesuviano per riunirsi nella preghiera settimanale. La divisione investigazioni generali operazioni speciali, sezione antiterrorismo, sta indagando su tutto il territorio che abbraccia Salerno e provincia, su un ampio asse che va dall’ Agro sarnese nocerino fino al Cilento.

L’ attenzione è focalizzata sui Comuni dove pare essere maggiormente rilevante la presenza di sedi di culto islamico, che già in passato sono finite al centro di investigazioni. Sono dodici i locali che sarebbero utilizzati per riti religiosi, probabilmente, però, con una diversa destinazione di uso, per cui tecnicamente irregolari. Per questo motivo la Digos ha chiesto oltre al Comune di Sarno, anche ai Comuni di Salerno, Angri, Battipaglia, Bellizzi, Castelnuovo Cilento, Eboli, Matinella, Scafati e San Valentino Torio, se gli ambienti in questione (tra appartamenti, sale e scantinati) siano mai stati fatti oggetto di contestazioni in riferimento all’ utilizzo; se siano registrati in categorie catastali che non consentano, dunque, l’ uso che se ne fa, ossia come luogo di culto religioso. Proprio per la competenza degli enti comunali ed i relativi uffici è stato chiesto di precisare se vi siano eventuali obiezioni amministrative sulla destinazione d’ uso dei locali utilizzati per la preghiera e di fornire l’ esito alla questura di Salerno.

 SALESTAN: MANI AMPUTATE E MADONNINE VANDALIZZATE

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“Salestan”. È l’area a sud di Salerno, nella Piana del Sele di Eboli. Qui, a fronte di 40mila residenti sparsi nell’entroterra rurale, si sono concentrati oltre 5mila immigrati. Quasi tutti islamici. Occupano case e villette, hanno la loro moschea abusiva e applicano la sharia. A chi ruba, tra loro, non ai cristiani che è cosa buona e giusta, vengono mozzate le dita della mano. Ne sa qualcosa Kamel di Beni Mellal (Casablanca) che si è visto amputare le dita di una mano: aveva rubato a islamici e non a italiani.

Giorni prima era stata distrutta una statua della Madonna di Lourdes. Ennesimo caso, come sempre derubricato ad ‘atto vandalico di ignoti’.
I raid contro i simboli cattolici vengono messi a segno al grido “Maledetti cristiani!”. Un musulmano ha addirittura girato la statua di Santa Bernardette verso la Mecca.

Alle autorità, presunte tali, va bene così. Nel Salestan, nel 2011 sono passati anche tre membri di al Jamaa al Islamiyya al Musallaha, i terroristi algerini. Due di loro vennero arrestati, e poi liberati.

Gli islamici hanno colonizzato poco meno di dieci chilometri quadrati sulla litoranea di Eboli, a qualche decina di metri dal mare.

Non basterà chiudere le moschee abusive, dovremo liberare il territorio da ‘loro’.

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