Rifiuta di fare sesso, Nigeriano la scaraventa dalla finestra: paralizzata a 23 anni

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Non ha voluto fare sesso con il padrone di casa e lui l’ha buttata dalla finestra. Da mercoledì 14, lui è in carcere. Lei sulla sedia a rotelle tutta la vita.

Si sintetizza così la storia di una ragazza di 23 anni vittima di violenza. Così emerge dalle indagini della squadra mobile di Firenze, che ha arrestato un quarantatreenne nigeriano, Daniel Chukwuka, addetto alla sicurezza nei locali fiorentini, con l’accusa di tentato omicidio. L’arresto pochi giorni fa, appunto. Ma la vicenda risale ad alcuni mesi fa.

Chi assume nigeriani come ‘addetti alla sicurezza’ andrebbe internato. O forse peggio. Sicuramente peggio.

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La sera del 26 luglio Chukwuka getta la giovane giù dalla finestra della sua abitazione, come un oggetto che è inutile se non serve come mezzo per il proprio soddisfacimento sessuale.

Lei è la solita clandestina nigeriana scaricata dai trafficanti delle Ong pochi mesi prima a Lampedusa. Invece di rimandarla in Nigeria, dove sarebbe stata meglio, finisce nella casa dell’addetto alla sicurezza. Con la sua fidanzata e un altro uomo. Tutti nigeriani.

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La sera del 26 luglio la clandestina e il proprietario di casa erano soli. Lei sta nella sua stanza, guarda un film sul cellulare, seduta sul letto. Non c’è nessuna che possa difenderla. Chukwuca non è andato a lavoro, è malato. Entra nella camera senza bussare, a petto nudo. Le si siede accanto, si abbassa gli slip e le chiede di stare con lui. Lei risponde decisa di no, cerca anche di registrare la conversazione col telefono per mandarla al fidanzato. Chukwuka se e accorge e perde la testa. Le strappa il telefono dalle mani, la schiaffeggia, la minaccia con un bastone di ferro, poi la fa uscire dalla camera. Nel frattempo a casa torna anche l’amico, che cerca di calmarlo. Si spostano tutti in cucina, la giovane indietreggia e si trova con la schiena contro la finestra, aperta. Daniel Chukwuka la spinge, lei cade. Un volo di nove metri. «È caduta, da sola» ripete più volte l’uomo al telefono col 118, e poi alla polizia.

Quando la vittima si sveglia, paralizzata, dal coma, racconta la verità. Nel tentativo di farla ritrattare il 43enne chiama anche la famiglia in Nigeria per organizzare un rito vudù. Ecco chi stiamo importando in Italia.