Guidano rivolta contro accoglienza profughi: condannati a 10 anni per terrorismo

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Anno 2015, Freital, sud ovest di Dresda, stato della Sassonia, ex Germania Orientale. Una tranquilla cittadina, strade ordinate. La tipica popolazione tedesca orientale, gente concreta, laboriosa. Unita.

Poi, un giorno, Angela Merkel decide di spalancare i confini. E centinaia di migliaia di clandestini si riversano in Germania. Nello stesso momento, con una sospetta sincronia, il PD apre la rotta libica.

Una decisione presa con arroganza, tra le proteste della popolazione. Che chiede, inutilmente, di poter dire la propria. Qualcuno reagisce e decide di resistere a quella che vede come una vera e propria invasione di truppe ostili.

Iniziano così gli attacchi incendiari contro edifici che ospitano i centri di accoglienza. Ad essere presi di mira sono anche quelli che la popolazione locale vede come collaborazionisti, ecco così l’incendio di una sede del partito di sinistra Die Linke.

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Per questi attacchi ecco finire sotto inchiesta otto persone, 7 uomini ed 1 donna, età comprese tra i 19 ed i 40 anni. L’accusa: costituzione di gruppo terroristico, tentato omicidio, lesioni gravi e attentati dinamitardi. Con pene possibili fino a 15 anni. Nel marzo dello scorso anno è iniziato il processo tra grandi misure di sicurezza in un edificio che, come estremo spregio alla popolazione locale, in futuro ospiterà i cosiddetti profughi.

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Dopo circa 60 udienze e una spesa di 5,5 milioni di euro, la scorsa settimana è stata emessa una sentenza definita. Timo Schulz, il capo del gruppo che i media locali definiscono ‘neo-nazista’ Freital, e Patrick Festing, il suo vice, sono stati condannati rispettivamente a 10 e 9 anni e mezzo di carcere. Gli altri sei componenti, tra i 20 e i 40 anni, sono stati condannati a pene comprese tra 4 e 8 anni.

Colpirne uno per educarne cento. Il governo tedesco non tollera l’opposizione all’accoglienza.

Anche perché la situazione è sfuggita di mano: nel 2017 le aggressioni nei confronti di richiedenti asilo e stranieri hanno raggiunto numeri impressionanti con 2000 attacchi di vario genere e circa 300 feriti. Tutto in reazione al boom di crimini commessi dagli ospiti: primi fra tutti gli stupri.

La domanda è: apriranno campi di concentramento dove sterminare chi si oppone al nuovo progetto razziale dello Stato tedesco? Perché qui non parliamo di pochi ‘estremisti’, qui parliamo di una strisciante rivolta di popolo.