Centinaia di ‘profughi’ inviati in paesino di 300 abitanti

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Il progetto di sostituzione etnica non è un fenomeno prettamente italiano. Ma europeo. Anzi: colpisce tutti i territori occupati da quella che Fontana definirebbe ‘razza bianca’.

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Nel piccolo comune di Lisdoonvarna, in Irlanda, appena trecento abitanti, le autorità hanno deciso di allestire un centro per sedicenti rifugiati che accoglierà nelle prossime settimane oltre un centinaio di fancazzisti. E questo nonostante il 93% della popolazione si sia opposta in un referendum popolare. Tanto per dire cosa pensino della democrazia.

“Cominceranno ad arrivare settimana prossima, non sappiamo chi sono, da dove vengono o che religione seguono” commenta Michael Walsh, un giornalista di Lisdoonvarna, al portale “Breitbart” che riporta la vicenda, aggiungendo che la vita per la popolazione potrebbe cambiare drasticamente dopo l’arrivo di così tante persone in così poco tempo. Inoltre a suo avviso la gente del posto ha paura di criticare apertamente l’agire del governo per paura di apparire razzista. “Probabilmente saremmo stati d’accordo di accogliere un certo numero di persone, ma 115, ossia un aumento del 38% della popolazione, è semplicemente troppo”.

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“Siamo stati tenuti all’oscuro di tutto e fino a due settimane fa nessuno sapeva niente!” commenta. L’Irlanda ha accolto un numero relativamente basso di migranti negli scorsi anni, in gran parte per il fatto che il paese è fisicamente rimosso dal resto del continente, ma a causa del piano di ricollocamento dell’UE questo sta cambiamento. Inoltre il governo irlandese ha recentemente annunciato un piano, chiamato “Irlanda 2040”, con cui si prefigge l’obiettivo di aumentare drasticamente la popolazione irlandese attraverso l’immigrazione. “Molta gente crede che queste persone diventeranno irlandesi nel giro di poco tempo. Purtroppo – come lo dimostrano la Francia, Svezia o la Germania – la realtà è ben diversa” commenta ancora il giornalista rassegnato aggiungedo come, a suo avviso “non c’è niente che si possa fare. La politica irlandese è dominata da partiti pro-UE che non si oppongono ai piani di Bruxelles. Qualche secolo eravamo una colonia inglese, oggi non è cambiato molto tranne che invece Londra è Bruxelles a comandare”.