Il Giornale avvisa Di Maio (e Salvini): “Una lobby gay ti rovinerà”

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IL seguente inquietante articolo appare sul Giornale. E non è firmato da un solo giornalista bensì da il Giornale. Il che significa una sola cosa:

Roma Un’immagine dei Cinquestelle decisamente fuori dagli schemi, anzi «controcorrente».

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Con una sesta stella, più o meno occulta, destinata a far precipitare nella rovina il Movimento di Grillo e Casaleggio.

Il quadretto era stato fornito qualche giorno fa in un acuminato commento da Luigi Bisignani, già lobbista nella prima Repubblica e fedelissimo di Giulio Andreotti. La «profezia» era comparsa sul Tempo e più o meno condannava i grillini a un finale amaro per colpa di due virus perniciosi: l’attitudine dei suoi giovani protagonisti all’arroganza che li indurrebbe a proseguire sulla strada renziana dei «Cerchi magici», e l’esistenza di una lobby gay all’interno, potentissima e rissosa, destinata a influire non poco nel futuro grillino. Scriveva Bisignani: «Possibile che la rovinosa caduta di Renzi non abbia insegnato nulla ai nuovi simpatici mostri, o aspiranti tali, che puntano a Palazzo Chigi?». E proseguiva avvisando il pericolo che Giggino Di Maio, come a suo tempo Renzi, si stia circondando di un «piccolo gruppetto di fedelissimi che faranno, come il Giglio magico, il bello e il cattivo tempo». Nella sua ricostruzione, Bisignani individuava un «nocciolo duro» dei campani (Dario De Falco, Vincenzo Spadafora e Roberto Fico), cui vanno aggiunti il cagliaritano Pietro Dettori, «una sorta di Ninja che interviene nelle operazioni più delicate, su espressa richiesta del guru Davide Casaleggio», nonché da Laura Castelli, «una torinese di origini siciliane, puntuta e mai sorridente…». Particolare trascurato da Bisignani è però che Fico sia il più accreditato rivale di Di Maio: sia per la contiguità territoriale (Di Maio ha il suo seguito tra Acerra e Pomigliano, Fico tra Portici, Volla e Casoria), sia per la sua idea politica assai divergente dal moderatismo istituzionale di Di Maio. Ma è il secondo «virus» indicato da Bisignani, per la verità, a incuriosire. Esisterebbe, all’interno del Movimento, «una potente e litigiosa lobby gay»: insinuazione che nel passato aveva direttamente investito il neopromosso capo della comunicazione parlamentare grillina, Rocco Casalino. Come si ricorderà, il giovanotto di origini pugliesi acquisì notorietà pubblica nel 2000 con la partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello . In seguito, entrato a far parte dei numerosi personaggi gestiti da Lele Mora , intervenne come ospite in diverse trasmissioni televisive ; diverranno celebri le sue focose liti, al limite del contatto fisico, con personaggi come Platinette e Solange soprattutto per il suo non dichiarare la propria omosessualità (successivamente dichiarerà di essere bisex ) . Diventato giornalista professionista nel 2007, nella legislatura passata si è distinto per il potere via via assunto nei confronti dei «suoi» senatori. Evidentemente Bisignani sospetta che la sua ascesa repentina trovi qualche importante «aggancio» nel variegato mondo della Casaleggio Associati.

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Dalle parti di Arcore si teme un governo Lega-M5s. E’ evidente. Così si fa capire a Salvini che sono pronti a tutto.