Giornalista Tg2 perseguitata da immigrato: “Vuole uccidere la mia bambina”

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Christiana Ruggeri ha vissuto l’immigrazione sulla sua pelle, quando l’altro giorno un immigrato ha tentato di uccidere lei e la sua figlioletta:

Afghano attacca giornalista del Tg2 armato di pugnale, fidanzato della sua colf

Il racconto dell’inviata del Tg2:

“Se questo signore non sconterà una pena adeguata riproverà ad uccidere me e mia figlia perchè è animato solo dalla vendetta”. E’ ancora provata e spaventata Christiana Ruggeri, l’inviata del Tg2 vittima di una aggressione venerdì mattina da parte di un uomo, fidanzato di quella che era la tata della giornalista sino ad un mese fa. Ascoltata da RomaToday, l’inviata degli Esteri della Rai racconta il terrore vissuto a Talenti da lei e la figlia di 7 anni. “Sono stati momenti terrificanti, è stato veramente terribile”.

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“Se non ci fosse stata mia figlia adesso sarei morta – racconta l’inviata della Rai -. E’ stata lei che lo ha visto, dandoci il tempo di entrare in auto. Se non mi avesse gridato “Mamma ti ammazza, mamma ti ammazza”, io sarei morta e lei di seguito”.

“Probabilmente lui stava già sotto casa – ricorda ancora l’inviata Rai – ci sono testimoni che lo hanno visto qui altri giorni”. Una volta riscesa in strada con la figlia è poi avvenuta l’aggressione: “Già due settimane fa mi aveva minacciata verbalmente – racconta ancora la giornalista -. Stava aspettando il momento ideale per colpire me e mia figlia da sole, voleva fare una strage. Dopo che mi aveva minacciata lo avevo avvertito a mia volta, che sarei andata a denunciarlo ai carabinieri nel caso lo avessi rivisto sotto casa”.

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“La sua ira nasce dalla ricerca in casa mia della sua ex fidanzata, che tra l’altro non lavora più per me da circa un mese. Quando gli ho detto che lei non c’era più, pensavo potesse calmarsi, invece no. Lui pensa che io sia stata la causa della fine della relazione con la sua fidanzata”. “Lui non voleva minacciarci, voleva ucciderci ed ha aspettato che non ci fossero testimoni per farlo, un vero e proprio duplice tentato omicidio”.

“Voglio ringraziare veramente di cuore la polizia investigativa del commissariato Fidene Serpentara – sottolinea Christiana Ruggeri – non solo per averlo preso in tempi rapidi ma anche per il sostengo psicologico che hanno dato a me ed alla bambina. Erano guidati dalla dottoressa Antonietta Sibio che è stata straordinaria. Questo lo devo dire, tutti gli uomini e le donne che c’erano venerdì in commissariato ci hanno dato un supporto umano e morale che andava molto oltre la professionalità, sono stati degli angeli”.

“Se gli investigatori non lo avessero trovato così rapidamente ci avrebbe già riprovato. La mia paura è proprio questa – conclude ancora provata da quanto accaduto – . Se questo signore non avrà la pena che merita e non sconterà una pena adeguata proverà ad uccidere me e mia figlia nuovamente, perchè è animato solo dalla vendetta”.

Mentre i nostri violenti non possiamo espellerli, gli afghani possiamo rimandarli a Kabul.