Trump ha dimezzato gli ingressi di clandestini e raddoppiato le espulsioni. Ma la guerra contro l’immigrazione clandestina non si ferma, e i trafficanti di droga e clandestini sono costantemente alla ricerca di sistemi per superare il muro al confine sud degli Usa. Perché c’è già un muro.
La polizia ha arrestato un clandestino cinese che è stato trasportato dal Messico in territorio americano a bordo di un piccolo ultraleggero. L’episodio è avvenuto a Imperial, località nel sud della California, a pochi chilometri dalla frontiera.
Una pattuglia ha notato il piccolo velivolo superare la linea di demarcazione e toccare terra in un’area agricola. Una persona è scesa dall’ultralight per salire a bordo di una vettura in attesa. Gli agenti sono intervenuti fermando l’autista e il passeggero, un cinese già espulso per immigrazione clandestina. Sul mezzo c’erano 32 chilogrammi di cocaina, un piccolo carico che faceva parte della spedizione.
Da anni i narcos utilizzano gli ultraleggeri per portare marijuana o altri stupefacenti dal Messico negli Usa. Di solito i “pacchi” sono sganciati come fossero bombe in aree prestabilite dove poi sono recuperati da team di complici. I velivoli sono modificati con appositi cestelli mentre i motori sono “silenziati” e dotati di serbatoi più grandi. L’area di Imperial, in California, e quella di Douglas-Tucson in Arizona sono le più battute in quanto sono territori piatti a ridosso dei punti di partenza degli ultralight. L’ultimo episodio rappresenta però una novità: è raro che i trafficanti impieghino un piccolo velivolo per un solo clandestino. Ma per tutto c’è un prezzo ed è possibile che il cinese abbia pagato una forte somma, ben più alta dei 5-7 mila dollari di solito chiesti dai “mercanti”. Vale anche aggiungere che qualche mese fa, ancora in California, la Border Patrol ha scoperto, sotto il muro, un tunnel segreto dal quale erano usciti 30 illegali cinesi. I clandestini hanno versato decine di migliaia di dollari.