Profughi in protesta: i muri delle stanze sono scrostati!

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Le proteste dei sedicenti profughi sono arrivate lontano. Tre giorni ininterrotti (quattro, compreso ieri) di lamentele per le condizioni di vita all’interno degli appartamenti destinati ai migranti.

Ogni volta, alla chiamata al 113, gli agenti del commissariato di Cassino si sono precipitati.

Proteste sulle lungaggini relative ai permessi di soggiorno ma soprattutto sul cibo e sulle condizioni definite inaccettabili della struttura.

E, proprio a seguito delle proteste di questi giorni, ieri mattina, alle 9.30 è scattato il sopralluogo. Perché quando il cliente chiama, il governo risponde.

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In campo una commissione presieduta dal vice prefetto Raio e composta da funzionari della Asl, Vigili del fuoco e Questura al fine di verificare la situazione. Una “visita” durata un’ora e mezza in cui ogni angolo delle palazzine è stato ispezionato per comprendere le doglianze dei migranti.

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Sono 101 gli africani in fuga dalla guerra in Siria che alloggiano in quella zona della città. Pare che sia stata riscontrata una situazione inconcepibile: stanze con numero eccessivo di ospiti e, addirittura, muffa e pareti scrostate. Intollerabile.

Ieri, ancora una volta, gli immigrati hanno bloccato il furgoncino arrivato sul posto per la consegna dei pasti. In continua polemica sulla qualità del cibo. Anche quello intollerabile per chi fugge da guerre che non esistono. E ne hanno impedito la consegna.

È ormai il quarto giorno che gli uomini del dottor Tocco vengono chiamati e sono costretti a correre per verificare il “livello” delle polemiche ed evitare, chiaramente, che le proteste possano, in qualche modo, degenerare.

Intanto, nelle more di manifestazioni e ispezioni, sono scattate pure varie denunce. Tre i profughi deferiti in stato di libertà per violenza privata. Avrebbero, nei giorni scorsi, insultato e “minacciato” due operatori sempre per gli stessi problemi interni e alla luce delle medesime lagnanze e loro avrebbero presentato denuncia in Commissariato.