Africano risarcito con 134mila euro per occhio nero, Soldato italiano con tumore…

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Un ragazzo italiano avvelenato dall’uranio impoverito di D’Alema e Clinton è uno dei pochi militari italiani ad essere stato risarcito:

Il Tar Valle d’Aosta ha riconosciuto un risarcimento di 103 mila euro per il danno biologico patito da un militare che dal 1999 al 2008 ha svolto missioni in Kosovo e in Afghanistan, dove venivano impiegati proiettili anticarro “contenenti uranio impoverito”. L’alpino, un trentasettenne di origine valdostana, aveva presentato ricorso contro il ministero della Difesa. Le sue condizioni erano peggiorate nel 2011: con la diagnosi di un “Linfoma di Hodgkin classico a cellularità mista”, veniva sottoposto a cicli di chemioterapia. Curato e rientrato al lavoro, è stato destinato a mansioni da impiegato. Gli era stata riconosciuta l’indennità per causa di servizio ma non il risarcimento. Concedendo però quell’indennizzo, per i giudici è la stessa amministrazione – “notoriamente restia al riconoscimento” con il Comitato di verifica cause di servizio – a certificare, si legge nella sentenza, “che l’insorgenza della patologia è dipesa” dalle “condizioni di lavoro, cioè nell’esposizione ad uranio impoverito”.

Tenete in mente i 103mila euro ricevuti per essere stato avvelenato.

Perché intanto, a tal Bonsu, un immigrato africano, presunto spacciatore secondo i Vigili Urbani di Parma:

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La Cassazione scrive l’ultimo capitolo sul caso Emmanuel Bonsu. Dieci anni dopo i fatti che hanno coinvolto a vario titolo dieci vigili urbani del Comune di Parma, per l’ex agente Pasquale Fratantuono è arrivata la conferma della condanna a quattro anni e mezzo.

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Fratantuono è il vigile che comparve nella foto affianco a Bonsu, ritenuto dai vigili il palo di un pusher e trattenuto per ore nel comando in via del Taglio, dal quale uscì con un occhio livido e la frattura della parete orbitale.

È sempre Fratantuono che scrisse “Emmanuel negro” sulla busta poi consegnata ai familiari, arrivati al comando per riprendere il ragazzo. Ora per l’agente potrebbero aprirsi le porte del carcere.

Gli ermellini hanno inoltre confermato il verdetto d’appello bis emesso lo scorso anno a Bologna: il Comune di Parma dovrà pagare 135mila euro a Bonsu, come risarcimento, in quanto responsabile civile. L’ente aveva presentato ricorso, ma è stato respinto.

Chi invece è stato prosciolto da ogni accusa è il vigile Graziano Cicinato, già assolto in passato da tutti i reati, con prescrizione sulla violenza privata.

La Suprema corte ha accolto il ricorso, facendo cadere anche questa imputazione. È l’unico a uscire “pulito”da una vicenda che ha visto dieci agenti della municipale indagati a vario titolo per lesioni aggravate, sequestro di persona, falso ideologico, con la stesura di falsi verbali, e violenza privata.

Quindi per un occhio nero, se sei africano e presunto spacciatore, ricevi 135mila euro di risarcimento. Se sei italiano e ti prendi un linfoma grazie allo Stato, solo 104mila.