8 Marzo: migranti razziano mimose e poi le rivendono per strada

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Parassiti. Nonostante l’appello dell’ambientalista Michele Boato a non acquistare “mimose” dagli abusivi, questa mattina le strade di Mestre erano infestate dai soliti bengalesi. Non solo a Mestre.

I rametti venduti agli incroci provengono dalle piante “razziate” nei giorni scorsi in città. Insomma, queste ‘risorse’ ci rubano le cose per rivendercele. E ci sono anche i dementi che gliele comprano.

“Nel giardino di casa dei miei genitori”, racconta una ragazza,” che si trova in Riviera Marco Polo, “hanno fatto piazza pulita dell’albero di mimose”.

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Immigrati razziano albero di mimose, come lo riducono per rivenderle – FOTO

I carabinieri non sono stati con le mani in mano. Hanno messo in atto una specifica attività di controllo sul commercio abusivo e sulla vendita di mimose per strada, settore nel quale i fioristi sono una delle categorie più esposte alla concorrenza sleale dei venditori abusivi che in occasione di ricorrenze particolari intensificano la loro azione illegale ai semafori e in altri luoghi pubblici.

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Nel corso delle verifiche sono state elevate numerose sanzioni amministrative e anche penali in particolare a carico di tre venditori originari del Bangladesh. I primi due fermati e controllati, cercavano di vendere agli automobilisti in transito i classici rametti a prezzo stracciato, proprio in forza della mancanza di reali costi all’origine in quanto spesso strappati dalle piante che abbelliscono giardini pubblici e privati delle città.

Basterebbe fare una retata di queste ‘risorse’ e poi caricarle sul primo volo verso casa loro. Che vendano mimose o altro.