Algeria: 6 mesi di prigione per cristiano accusato di “minare la fede di un musulmano”

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Un cristiano algerino di Tiaret, a sudovest della capitale Algeri, è stato arrestato dai servizi di sicurezza perché in possesso di libri evangelici, è apparso davanti al tribunale di Frenda perché accusato di avere “scosso la fede di un musulmano”.

Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a 6 mesi di carcere e una multa di 50.000 dinari algerini.

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Il proselitismo è stato bandito in Algeria dalla firma dell’ordinanza del 6 marzo 2006 del capo dello Stato Abdelaziz Bouteflika “che stabilisce le condizioni e le regole per l’esercizio delle sette non musulmane”. L’ordine in questione prevede sanzioni penali: “Soggetto a pene più gravi, è punibile con la reclusione da due a cinque anni e una multa da 500.000 a un milione di dinari algerini chi incita, costringe o usa mezzi di seduzione che tendono a convertire un musulmano in un’altra religione, o utilizzando a tale scopo istituzioni educative, sanitarie, sociali o culturali, o istituti di formazione, o qualsiasi altro istituto, o qualsiasi mezzo finanziario; produce, memorizza o distribuisce documenti stampati o montaggi audiovisivi”. E’ la Mancino algerina.

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I cristiani in Algeria denunciano un’ondata di chiusure di chiese – Il World Watch Monitor ha realizzato un rapporto sul trattamento dei cristiani in Algeria. Secondo l’organizzazione, subiscono “pressioni legate alle loro convinzioni”. In effetti, in un rapporto pubblicato il 1 ° marzo, il WWM riporta la chiusura di due chiese ad Oran e altre due in Cabilia evidenziando una “ondata di chiusure ingiustificata”.

Ricordiamo che l’Algeria, come tutto il Nordafrica – Egitto compreso – era cristiana e bianca. Fino alla conquista araba e successiva imposizione dell’immigrazione subsahariana.