Profughi sulle piste da sci una volta a settimana: pagate voi 990€ al giorno – FOTO

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Ci risiamo. Ennesima marchetta ai sedicenti profughi. I richiedenti asilo sulla neve. Per la precisione i presunti minori non accompagnati ospiti a Bosco di Museis che provengono da Somalia, Mali, Guinea, Bangladesh, Ghana e, in generale, da Paesi in cui di nevicate se ne vedono ben poche. E di guerre ancora meno.

Eppure, questi 18 giovani maschi africani se la spassano a spese nostre. Ora anche sulle piste da sci. Una volta alla settimana, gli affaristi del centro gestito da Renato Garibaldi a Cercivento, che si pappano 55 euro al giorno dai contribuenti per portare i fancazzisti sulla neve, fanno salire i maschi africani sul pulmino e li portano ai laghetti di Timau, dove gli istruttori dell’Unione sportiva Aldo Moro di Paluzza insegnano loro a sciare. Il costo per mantenere i 18 finti profughi e portarli sulla neve è di 990€ al giorno.

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«Una possibilità di sentirsi uguali ai loro coetanei italiani», spiega l’affarista Garibaldi, significa anche «imparare a praticare uno sport e socializzare con ragazzi e ragazze della loro età». E come spiegare a questo personaggio che milioni di ragazzini italiani, veri e non presunti, non vanno una volta alla settimana sulla neve?

Il costo, che pagano i contribuenti, ammonta a una trentina di euro a testa per le lezioni e il noleggio dell’attrezzatura. Si parte dal corso base e dallo sci da fondo.

«Per ciascun minore straniero non accompagnato percepisco 55 euro giornalieri con i quali devo garantire vitto, alloggio, spese sanitarie, istruzione e formazione ai ragazzi – ammette Garibaldi –. Il costo del corso di sci è di 30 euro a persona».

Voi pagate, loro sciano.

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