Il famigerato Consiglio d’Europa si preoccupa che a San Marino manchi una legislazione penale contro le cosiddette discriminazioni razziste e che non preveda i matrimoni gay. Insomma, un paradiso. Quindi da punire per la UE. Loro odiano ogni società sana.
A puntare il dito contro la più antica repubblica del mondo è la commissione contro il razzismo e l’intolleranza (Ecri).
Secondo ECRI, il dramma è che a San Marino non esista un baraccone come l’UNAR: stipendificio che vigili sulla libertà di espressione.
“I cittadini stranieri residenti a San Marino non hanno il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative – si legge inoltre nel rapporto della commissione – i cittadini stranieri residenti da lungo tempo a San Marino che non intendono rinunciare alla nazionalità d’origine non possono acquisire la cittadinanza sammarinese e le coppie dello stesso sesso non hanno il diritto di sposarsi o di ottenere un’altra forma di riconoscimento giuridico della loro relazione di coppia”.
Rimproveri che tuttavia non nascondono la soddisfazione di fanatici europei per l’avvio della raccolta delle segnalazioni di cosiddetti reati a sfondo razzista avviata dalla polizia sammarinese e l’inserimento della procedura per acquisire la cittadinanza per naturalizzazione fra le leggi ordinarie.
Non abbastanza.