Sudafrica: pronti ad espropriare la terra ai bianchi

Vox
Condividi!

Il Sudafrica, da anni in una sorta di guerra razziale mai dichiarata, con centinaia di farmers bianchi uccisi da banditi neri, si avvia verso un salto di ‘qualità che rischia di essere sanguinosa.

Il Parlamento sudafricano, infatti, questo martedì ha dato il via ad un cambiamento della costituzione per consentire l’esproprio senza compensazione dei terreni agricoli a beneficio della maggioranza nera, un argomento molto delicato che scuote la vita politica del paese. Proprio quell’articolo fu una delle garanzie fondamentali nel passaggio dal governo bianco a quello del partito unico della maggioranza nera.

A larga maggioranza, i deputati hanno adottato una mozione che istituisce una commissione incaricata di esaminare la fine dell’articolo 25 della Legge fondamentale del Sudafrica.

Questo testo è stato difeso dal leader che inneggia al genocidio bianco Julius Malema.

“Il tempo per la riconciliazione è finito. Il tempo per la giustizia è arrivato”, ha detto Malema in Aula, “non stiamo cercando vendetta (…) vogliamo riconquistare la nostra dignità”.

Vox

Quasi un quarto di secolo dopo la caduta dell’apartheid, la questione della redistribuzione della terra rimane molto controverso.

VERIFICA LA NOTIZIA

In realtà, la ridistribuzione spesso fallisce. I nuovi proprietari neri sono costretti a gettare la spugna perché incapaci di garantire la redditività della terra. Che è poi quello che ha condotto alla fame l’altro Paese sudafricano che è passato dal governo bianco a quello della maggioranza nera: lo Zimbabwe. Lì l’esproprio fu immediato, e ha condotto a carestie che hanno causato la morte di migliaia di neri, per la loro incapacità di sfruttare quello che un tempo era il granaio dell’Africa.

Da diversi anni Malema esorta regolarmente le sue truppe a “conquistare la terra”. Queste parole gli hanno procurato diverse cause giudiziarie per “incitamento al furto”.

Tuttavia, non è stato ancora condannato. Il motivo è ovvio.

Il suo testo ha ottenuto martedì il sostegno del Congresso nazionale africano (ANC) al potere, che detiene la maggioranza assoluta in Parlamento.

Secondo quanto desiderato l’ultimo congresso dell’ANC, che presiede, il nuovo presidente Cyril Ramaphosa ha promesso una riforma agraria “per accelerare la redistribuzione delle terre ai sudafricani neri”.

Chissà se ora, chi ha lasciato il potere senza colpo ferire, si renderà conto dell’errore commesso nel mettersi nelle mani del nemico.