Prof aggredito da padre Rom, filmato delle Iene diventa prova

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Gli atti sono già arrivati in Procura. Ma a breve, alla denuncia e alle dichiarazioni dei testimoni raccolte dai carabinieri di Paese, potranno aggiungersi anche le registrazioni dell’intervista delle Iene in cui David, il padre di etnia Rom che a fine dicembre ha aggredito il professor Giuseppe Falsone, non solo ammette di averlo colpito, ma se ne fa vanto:

Il genitore Rom che ha pestato il prof: “Non sono come voi italiani in mutande” – VIDEO

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«Ho dimostrato a mio figlio che ha un padre che per lui fa di tutto. Chiedere scusa? Non ci penso nemmeno. Anzi. L’avrei pestato quell’insegnante. Poco ma sicuro».

E ora gli investigatori, che pochi giorni fa hanno consegnato alla Procura di Treviso le carte sugli accertamenti svolti dopo la denuncia presentata dall’insegnante delle medie Casteller di Paese, segnaleranno all’autorità giudiziaria anche il filmato. Una vera e propria confessione.

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Per l’insegnante di matematica intanto arriva la chiusura del procedimento disciplinare che la preside aveva aperto all’indomani dell’aggressione ai danni del docente.

“Quei genitori non hanno nessun titolo per educare un figlio e, nel bene del figlio, andrebbe loro tolta la patria potestà. Ho scritto al sindaco di Treviso, comune nel quale la famiglia risiede, perché attivi i servizi sociali e il Tribunale dei minori al fine di allontanare il ragazzo da quel nucleo familiare”. E’ quanto afferma l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto, dopo aver letto le cronache dell’intervista televisiva ai due genitori che hanno aggredito il professor Falsone, l’insegnante della scuola media di Paese che aveva ripreso il loro figlio per comportamenti inadeguati a scuola. Intervista nella quale i due genitori hanno confermato l’intenzione di aggredire il professore, negato ogni disponibilità alle scuse e sostenuto il valore dimostrativo del loro gesto agli occhi del proprio figlio.

“Ho ritenuto opportuno segnalare la situazione di quel ragazzo al primo cittadino di Treviso, in quanto autorità di sicurezza e responsabile giurisdizionale per la tutela dei minori – informa l’assessore, che oggi ha inviato una lettera al sindaco Manildo – vista la gravità delle affermazioni dei due genitori. Chiedo che i servizi sociali e il Tribunale per i minori verifichino se ci sono le condizioni per mantenere la patria potestà. Da assessore all’Istruzione non posso permettere che tali episodi e tali comportamenti siano sottovalutati e confido nel senso di responsabilità delle Istituzioni, al di là degli schieramenti politici”.