Vescovo fa un carico di ragazzi africani e attacca Lega: “Voi pensate solo ai voti”

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Sprezzante: “Dopo che avrete raccattato quei quattro voti in più, andate un po’ in giro per l’Italia, presso Caritas, Sant’Egidio, Sprar e guardate negli occhi questi bambini…poi dite se continuerete ancora a speculare sulla storia drammatica di queste persone”. Il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, attacca gli elettori italiani e la democrazia, difendendo la politica bergogliana di sostituzione etnica.

“Se dovessi scegliere uno slogan per me direi: ‘Prima le persone’ e soprattutto ‘Prima i poveri’ – ha, poi, chiosato – ma per fortuna non sono candidato”. Prima i poveri, che lui aiuta andando a prendersi gli africani in Etiopia con i soldi truffati ai poveri italiani con l’8 per mille: perché l’8 per mille è una truffa legale alla quale il prossimo governo deve mettere fine.

Questa mattina, all’aeroporto di Fiumicino, sono arrivati i 114 africani partiti ieri dall’Etiopia, di cui la metà ‘bambini’, perché quelli come Galantino se li allevano da piccoli, dove vivevano tranquilli:

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“Siamo lieti di sapere che la comunità di Sant’Egidio abbia organizzato un corridoio umanitario per far arrivare in Italia persone che hanno veramente bisogno di aiuto e hanno i requisiti per essere considerati dei rifugiati”, ha commentato, evidentemente disinformato, il leghista Paolo Grimoldi facendo, però, notare che questi corridoi umanitari certificano come negli ultimi anni, “con la panzana dell’aiutare chi fugge da guerre che non ci sono”, siano stati fatti entrare in Italia 600mila immigrati africani, quasi tutti senza requisiti per essere considerati irregolari”. La stessa Unione europea ha, infatti, fatto sapere che Roma non li può ricollocare in quanto si tratta di clandestini. “Abbiamo preso 600mila persone che potevano restarsene a casa loro e aiutato poche centinaia di veri profughi – ha concluso Grimoldi – la Boldrini e gli altri oltranzisti del porte aperte sempre e comunque ci riflettano un po’”.

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In Etiopia non ci sono guerre. Con i soldi spesi per portarli qui a sollazzare le sottane dei Galantino, potevamo mantenerne lì dieci volte di più. In attesa che tornassero nei Paesi dai quali fuggivano. Prenderli e portarli in aereo qui, invece, nasconde il desiderio di sostituirci come popolo.

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