A Perugia c’era un imam terrorista: “Sterminate gli italiani”

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Predicava terrore e odio proprio nel cuore di Perugia, invitando i musulmani residenti in città a “sterminare i non credenti” e a “sacrificare la propria vita per Allah”.

Il ventinovenne marocchino, da sette anni monitorato dalle forze dell’ordine locali, è stato espulso la scorsa estate. Uno dei tanti imam che predicano la guerra santa in Italia.

Il suo caso è finito nella relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento, resa proprio nel corso della giornata di venerdì. Definito come “l’imam radicale marocchino che a Perugia istigava i fedeli contro i non musulmani”. Noi.

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Nel tradizionale report del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza viene rimarcato che sono complessivamente 105 i provvedimenti di espulsione adottati durante il 2017 nei confronti di stranieri, in larga parte proprio nordafricani. E non è un casualità che l’imam magrebino cacciato dal nostro territorio viene per verti versi definito uno dei casi “emblematici delle diverse declinazioni del fenomeno in ambito nazionale”.

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Sfogliando le numerose carte del report annuale del Dis viene sottolineato che “i dati delle persone espulse o arrestate durante l’anno che si è appena concluso, in conseguenza di un’attività intensa e sinergica di Servizi e forze di polizia sul versante del terrorismo, rappresentano solo l’epifenomeno di una minaccia che si presenta come multiforme, atomizzata e quindi sfuggente. E che chiama il nostro dispositivo di prevenzione, a partire proprio dall’intelligence, a uno sforzo, a una costanza di impegno e a una flessibilità operativa e di metodo senza precedenti”.

Come se non bastasse, la relazione punta la lente sul fatto che “la grande sfida non può essere quella di intercettare processi di radicalizzazione individuali prima che suggestioni attinte dal web e altre forme di influenza o di etero-direzione possano agire ad innesco per il passaggio ad opzioni offensive. Si tratta di un campo d’azione vastissimo”.

Infatti: sono tra noi. E non puoi controllarli tutti. Puoi, però, non dare loro la cittadinanza. E rimandarli a casa.