Birmania: buddhisti spianano villaggi musulmani con le ruspe, perché islamici non tornino

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Le forze governative del Myanmar stanno spianando con le pale meccaniche i villaggi dei musulmani rohingya dati alle fiamme nei mesi scorsi nello Stato birmano di Rakhine dopo gli attacchi islamici ai villaggi buddhisti e alle caserme dei militari.

E’ quanto si evince da una serie di nuove fotografie satellitari scattate da DigitalGlobe, che riprendono i siti di 28 tra villaggi e insediamenti spianati da bulldozer e altri macchinari in un raggio di circa 50 chilometri attorno a Maungdaw.

Il motivo è evidente: non devono tornare.

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I rohingya, espulsi in massa nel vicino Bangladesh, sono una popolazione bengalese portata in Birmania dai colonizzatori inglesi. I villaggi rasi al suolo dalle autorità birmane sarebbero almeno 55.

Sono oltre 600 mila i musulmani rimandati in Bangladesh dai birmani.

Il governo birmano nega che le forze di sicurezza si siano rese responsabili di atrocità su vasta scala, e imputa le violenze all’Esercito Arakan per la salvezza dei Rohingya (Arsa), la milizia islamica che lo scorso agosto ha sferrato un attacco coordinato contro diverse caserme di polizia a Rakhine, innescando la campagna delle forze di sicurezza culminata nella fuga dal paese di oltre 650 mila musulmani rohingya.

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