Nigeriani senza freni: “Peli di pube e ascelle per riti voodoo”

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I peli del pube e delle ascelle venivano prelevati per riti voodoo. E’ questa la nuova frontiera dell’immigrazione, un’altra pratica che dobbiamo accogliere come avanguardia del nostro futuro.

Ieri il giudice Marco Gaeta ha condannato la maman Osaro John a dieci anni, sette anni per Collins Emon e Peter Egwuy, Brigth Irogbenit a due anni e due mesi. Per loro è stata disposta anche l’espulsione dall’Italia. Assolti Osas Edos e Asanti George Ofori per non aver commesso il fatto.

Secondo le indagini dell’aggiunto Maurizio Scalia e dei sostituti Annamaria Picozzi e Geri Ferrara, le vittime venivano fatte arrivare dalla Nigeria in Libia e poi imbarcate al prezzo di trentamila euro.

Queste pagavano in soldi e natura 30mila euro per venire a battere in Italia.

Le prostitute erano legate agli aguzzini da particolari riti voodoo eseguiti nel Paese d’origine e proseguiti in Italia. Una sudditanza psicologica che, secondo la rete di trafficanti, avrebbe tenuto a bada le migranti, preoccupare di poter morire a causa di un maleficio o poter arrecare danni alla famiglia.

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A gestire il denaro sarebbe stata, secondo la Procura, Osaro John (alias Vivian), la maman dell’organizzazione. Dalle intercettazioni telefoniche emergono altri particolari. A marzo del 2016, infatti, tre nigeriane, approfittando dell’assenza della maman, scappano dalla casa di Reggio Calabria per rifugiarsi a Napoli.

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Questo evento suscita l’ira di Osaro John che avrebbe organizzato e finanziato anche una serie di riti Voodoo allo scopo di provocare sofferenze tali da costringere le ragazze a pagare il debito contratto e ritornare a Reggio Calabria per ricondurle al suo controllo.

In una telefonata, John afferma di aver prelevato personalmente i peli dalla vagina e dalle ascelle di una delle vittime, sottoponendo la donna all’umiliazione dell’atto ed alla costrizione psicologica derivante dalla consapevolezza dell’uso cui tali peli erano destinati.

Quello che mi fa ringraziare Dio – dice – è che di questa ho le sue mutande e i capelli. Quando è arrivata qui le ho preso quelli dalla vagina e dalle ascelle, quelli sono con me. Ho quelli della vagina, le mutande e tutto, li ho qui con me mentre ti sto parlando, sono a Padova. Se io vedo che non mi pagheranno li porterò da quell’uomo per fare schifezza (per celebrare un rito Voodoo)”.

Siamo proprio sicuri che i riti Voodoo non c’entrino con l’omicidio di Pamela?