Magistrati rossi bloccano espulsione terrorista islamica: “Ha figli in Italia”

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Così le famiglie di terroristi rimangono in Italia. Salma Bencharki, moglie di Abderrahim Moutaharrik, campione di kickboxing marocchino finito, come lei, in carcere nel 2016 con l’accusa di terrorismo internazionale (islamico) per legami con Isis, non deve essere espulsa dall’Italia a pena espiata perché non ci sono “univoci indici che ne attestino la pericolosità sociale” e perché “l’espulsione” potrebbe “provocare la disgregazione del nucleo famigliare con grave danno per la prole”, i figli di 4 e 6 anni della coppia “che vivono in Italia”.

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La terrorista non è ‘pericolosa’. Solo i magistrati rossi potevano partorire una scemenza simile: una scemenza criminale, perché mette a rischio la sicurezza di tutti. E poi: se espelliamo tutta la famiglia, evitiamo la disgregazione, no? Lei terrorista, lui terrorista, perché devono stare in Italia con i loro futuri piccoli terroristi?

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Comunque questa è la bizzarra decisione Corte d’Assise d’Appello di Milano nelle motivazioni della sentenza con cui ha confermato la condanna a sei anni per il marito, ma ha ridotto la pena per la donna da 5 a 3 anni e 4 mesi revocando per lei la sospensione della potestà genitoriale sui figli (la coppia venne arrestata prima che partisse per la Siria portando con sé i piccoli) e la misura dell’espulsione. Nel concedere le attenuanti all’imputata, la Corte parla anche del “ruolo subalterno” della donna “tipico della cultura islamica

Non era meglio se li lasciavamo andare in Siria? Ponti d’oro al nemico che fugge. Soprattutto quando hai magistrati come i nostri. Anche loro: in Siria.