Per loro i bambini sono solo carne elettorale. Pur di racimolare qualche migliaio di voti necessaria a superare la soglia necessaria ad avere le loro poltrone, gli estremisti di Liberi e Uguali promettono ai gay di dare loro i bambini. I vostri bambini. Cosa che anche gli omosessuali non inquadrati nel fanatismo dell’Arcigay ritengono un abominio.
Lo fa aderendo alla piattaforma del “voto Arcobaleno” lanciato dall’Arcigay, “che impegna i candidati ad assumersi cinque precisi impegni per la prossima legislatura sul fronte dei diritti”. “Sono un nostro faro”, ripetono i deputati uscenti di Possibile – e candidati LeU – Giuseppe Civati, Beatrice Brignone, Andrea Maestri e Luca Pastorino, rivendicando il loro ruolo nell’approvazione della legge sulle unioni civili.
La compagine guidata da Pietro Grasso ora chiede di “ampliare i diritti per le coppie omosessuali, garantendo l’adozione, il matrimonio e il contrasto all’odio omotransfobico”. “E, come richiesto dal voto Arcobaleno, siamo pronti a impegnarci per garantire la fecondazione eterologa a tutte le donne e la depatologizzazione della condizione trans”, aggiunge.