Clandestini pagano 1.500 euro per sbarcare in Italia

Vox
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Tre cittadini tunisini sono stati fermati dalla Polizia di Stato a Pozzallo (Ragusa). Sono ritenuti gli scafisti dell’imbarcazione che ha scaricato sabato scorso, 86 clandestini, con l’aiuto del pattugliatore italiano ‘Monte Cimone’, nell’ambito dell’operazione ‘Themis 2018’ dell’agenzia Frontex.

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Si tratta di Seifeddin Jaddou, 32 anni, Ridha Aimi, 24 anni, e Feres Ben Abde, 29 anni. Tutti sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto l’imbarcazione partita dalle coste tunisine.

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I clandestini hanno pagato ai trafficanti circa 1.500 euro ciascuno per raggiungere le coste dell’Italia. Dalle indagini, condotte dagli uomini della Squadra mobile, insieme alla Guardia di finanza e ai carabinieri, è emerso il legame tra i tre fermati e gli organizzatori della traversata. I testimoni, infatti, avrebbero raccontato agli investigatori di non aver mai visto il 32enne, il 24enne e il 29enne nelle ‘connection house’, ma solo una volta saliti sulla barca. Giunti in acque internazionali i membri dell’equipaggio hanno richiesto aiuto con un telefono satellitare e atteso i soccorritori. I tre presunti scafisti sono stati condotti nel carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.