Giappone ha accolto 20 profughi nel 2017

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Il numero di richiedenti asilo in Giappone è cresciuto dell’80 per cento: toccando il record di 19.628 nel 2017. Ma questo non significa che ci siano profughi in Giappone: infatti solo 20 sono stati accettati come tali. Perché hanno un governo serio, che non ritiene pakistani e senegalesi ‘profughi’.

L’immigrazione è un argomento non controverso in Giappone, lì i politici e gli intellettuali si vantano apertamente dell’omogeneità razziale e culturale. E se la popolazione invecchia e la forza lavoro si restringe, si punta sulla robotica invece che su immigrati a basso costo.

Il numero di persone in cerca di status di rifugiato era in aumento negli ultimi anni, poiché le persone hanno approfittato di un sistema che permetteva ai richiedenti di avere un visto valido per lavorare mentre venivano esaminate le loro richieste di rifugiati, ha detto il ministero della Giustizia.

Il governo a metà gennaio ha limitato il diritto di lavorare solo per i veri profughi.

Di conseguenza, il numero medio di candidati al giorno nella seconda metà di gennaio è già diminuito del 50 per cento rispetto a dicembre, ha detto il ministero.

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Dei 19.628 richiedenti nel 2017, i filippini rappresentano un quarto, seguiti da vietnamiti e cingalesi. Come da noi nigeriani, pakistani e bengalesi.

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Il Giappone aveva accettato 28 persone come rifugiati nel 2016.

Il tasso di disoccupazione in Giappone a novembre è sceso al livello più basso dal novembre 1993.

I dati sono uno schiaffo ai cultori dell’immigrazione, praticamente inesistente nel Sol Levante.

L’immigrazione non solo non serve, è una palla al piede. I Giapponesi sanno che non puoi sostituire una forza lavoro con QI di élite con una a livello del piano terra, perché la produttività crollerebbe come sta crollando in Europa, con conseguente impoverimento. La soluzione per l’invecchiamento della popolazione è una: robotica.

Intanto in Italia, dove l’immigrazione porta ricchezza, abbiamo una disoccupazione di oltre il 12%, senza contare i precari. Ovvero 6 volte quella giapponese. Dai, diteci ancora che sono risorse.