Cane arrostito, animalisti scrivono a Minniti: “Perché non espelli nigeriano?”

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Il presidente nazionale dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente Aidaa, Lorenzo Croce ha chiesto conferma diretta alla stazione dei carabinieri di Briatico nel Vibonese su come sono andati i fatti in relazione al cane fatto arrosto da un nigeriano di 29 anni ospite del locale centro di accoglienza per richiedenti asilo. Croce ha poi appreso (non dalle forze dell’ordine) particolari raccapriccianti sulle modalità con le quali il cane è stato ucciso (anche se il nigeriano nega di averlo ammazzato ma dice di averlo trovato morto ai lati della strada) scuoiato forse ancora in vita e arrostito, e ha scritto una lettera al ministro dell’Interno Minniti chiedendo l’ “immediata espulsione del responsabile di tale atto barbaro e criminale e dei suoi eventuali complici”.

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Il presidente Aidaa ha sottolineato che: “uccidere un cane per cucinarlo in Italia è un reato penale punibile con il carcere. Nel caso specifico – continua Croce – una volta accertate le responsabilità di quanto avvenuto si proceda all’immediato rimpatrio dell’autore o degli autori di tali reati”, così conclude la nota dell’associazione.

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Perché non hanno arrestato il profugo? Perché non viene espulso? Aspettiamo che scuoi e cucini un bambino?

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