Spacciatori non possono essere espulsi se si sono accoppiati in Italia

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E’ la nuova perla dei magistrati rossi

Il Tar del Veneto ha revocato l’espulsione di un pericoloso spacciatore albanese condannato a tre anni e e mezzo, con la motivazione che in Italia ha moglie e due figli, secondo il principio che la salvaguardia del vincolo familiare viene prima di tutto. Anche della sicurezza dei cittadini italiani.

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Per Edison Isufi, 35 enne albanese residente in Veneto, la Questura di Vicenza, giustificando la revoca del permesso del soggiorno e l’ingiunzione a che fosse cacciato dall’Italia, metteva nero su bianco che il suddetto Isufi era “da annoverarsi nella categoria dei soggetti pericolosi (…) categoria in relazione alla quale è prevista l’espulsione dal territorio nazionale”.

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Ma per il Tar del Veneto: “Nei confronti dello straniero che abbia legami familiari nel territorio dello Stato, l’eventuale diniego del permesso di soggiorno deve essere preceduto da una valutazione che tenga conto dell’interesse dello straniero e della sua famiglia alla conservazione dell’unità familiare, dell’esistenza di legami familiari e sociali con il suo Paese d’origine, nonché della durata del suo soggiorno”.

Inutile dire che potrebbero tenere unita la famiglia in Albania.