Ventiquattr’ore circa. Tanto è durata la privazione della libertà dei sette peruviani protagonisti della «rissa a colazione» di domenica mattina a Firenze. Dove due poliziotti sono rimasti contusi.
All’udienza di ieri il giudice Serafina Cannatà ha sì convalidato l’arresto, effettuato dai poliziotti delle volanti della questura, ma non ha ritenuto sussistere i requisiti per l’emissione delle misure di custodia cautelare. Tutti liberi, per l’eccitazione dei legali, Alessia Rurio, Elisa Baldocci e Andrea Ricci.
Tutti liberi nonostante le richieste del pubblico ministero, Sandro Cutrignelli, che aveva chiesto il carcere per uno, i domiciliari per quattro, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per altri due. Nulla da fare. Perché hanno una famiglia, quindi non fuggiranno.
E questo, nonostante almeno due abbiano già dei precedenti per possesso di droga, evasione e maltrattamenti in famiglia.
I peruviani, probabilmente su di giri, avevano infatti iniziato a picchiarsi tra loro, spaccando specchietti e finestrini delle macchine in sosta. Alla vista delle tre auto del 113, la rissa è generata, con uno dei peruviani che ha tentato addirittura di sfilare lo sfollagente ad uno dei poliziotti intervenuti. I sette peruviani dovranno tornare davanti al giudice il 10 aprile. Forse.