In Italia si sono dati alla macchia 43.610 stranieri, la stragrande maggioranza africani. Nessuno sa chi sono o dove siano. Né cosa vogliano fare.
Un aumento del 21% rispetto all’anno precedente ed esclusi quelli sbarcati e fuggiti senza essere mai individuati: quelli degli sbarchi fantasma.
I numeri sono contenuti nella diciottesima relazione del commissario straordinario del governo per le persone scomparse presentato stamane al Viminale che si basa sulle informazioni fornite dalla Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
Ovviamente una cosa sono le ‘persone scomparse’, tra le quali oltre 9mila italiani, magari finiti in mano a qualche Oseghale di turno, altra i clandestini che si sono dati alla macchia.
Nel corso del 2017 i casi di persone scomparse sono stati in totale 5.044 in più rispetto al semestre precedente e 9.325 in più rispetto al 31 dicembre 2016. Gli uomini sono 40.751 (dei quali ben 34.591 stranieri), le donne 12.225 (circa 9mila le straniere).
Gli italiani scomparsi all’estero risultano essere, invece, 214, dei quali 38 minorenni, 149 maggiorenni e 27 over 65.
Altro capitolo, quello riguardante il censimento dei cadaveri non identificati che al momento risultano essere 863. Quelli connessi, invece, al fenomeno migratorio, al momento sono un totale di 1.637.
Che il fenomeno delle persone scomparse nel nostro paese interessi attualmente per lo più i cittadini stranieri è stato testimoniato anche dal commissario straordinario del governo per le persone scomparse, prefetto Vittorio Piscitelli, il quale ha ricordato che “il fenomeno riguarda solo il 18% dei cittadini italiani e che è – ha ripetuto – legato soprattutto agli sbarchi sulle nostre coste. La nuova sfida – ha concluso il prefetto – sarà sempre più quella della prevenzione visto che in campo di ricerca di persone scomparse difficilmente, al momento, si potrà fare di più”.
Un esercito di fantasmi che si aggiunge ai 600mila clandestini già presenti sul territorio. Sono tra noi.