Ormai lo scontro tra chiunque abbia a cuore la libertà di espressione – che non può che essere totale – e i social network è inevitabile.
Ieri Twitter, nella sua crociata contro satira e idee non sinistrate ha addirittura ‘sospeso’ l’account del candidato al Congresso americano Paul Nehlen, sponsor di una legge contro la censura su internet.
Il motivo? Si è preso gioco della bufala sull’Uomo di Cheddar, una notizia falsa diffusa da tutti i media di distrazione di massa, anche in Italia:
Inutile dire la gravità della censura, che in questo caso è una interferenza diretta nella regolarità di una elezione.
Ingerenza che ha scatenato la reazione di migliaia di utenti che hanno cambiato il loro profilo in ‘Paul Nehlen’:
Suspend 1 Paul Nehlen and 10 more will pop up in his place
There are no brakes on this train#ShallNotCensor #FreeNehlen pic.twitter.com/m22Jkng9Cd— Paul Nehlen #3463C (@_Akhaten) 12 febbraio 2018
Siamo tutti Paul Nehlen. Non tanto per le sue idee, quanto perché ha il diritto di esprimerle.
Anche in Italia urge una legge che proibisca ai social network di cancellare pagine e profili per motivi che non siano la violazione della legge. Non è tollerabile che Facebook o Twitter chiudano pagine non di sinistra solo perché non strumentali alla visione del mondo dei loro padroni. Non sono società private, sono ormai servizi pubblici e se vogliono operare in Italia, devono rispettare la costituzione italiana che garantisce la libertà di espressione.