L’hanno già ribattezzato, forse con un tantino di enfasi, ‘rimborsopoli’, lo scandalo che ha investito i rimborsi degli eletti del M5s
Sono in corso le verifiche dei vertici M5S sulle restituzioni volontarie fatte sul conto del microcredito. Dai primi riscontri si evince che non solo i parlamentari, ma anche alcuni consiglieri ed europarlamentari versano i rimborsi sul conto e, dai calcoli fatti, i vertici sottolineano che “mancano più soldi di quanto affermato dalla stampa”. Dallo staff di Luigi Di Maio si fa sapere che chi ha violato le regole interne avrà “lo stesso trattamento di Andrea Cecconi e Carlo Martelli”.
L’M5s sarebbe pronto ad espellere chi non ha rispettato i patti. “Abbiamo verificato che sul fondo arrivavano bonifici non solo di deputati e senatori, ma anche di parlamentari uscenti e dei gruppi M5S di alcune Regioni. Pubblicheremo in chiaro tutti i dati e chi non ha versato verrà espulso”, hanno fatto sapere fonti grilline. La slavina “rimborsopoli” è solo all’inizio. E di fatto secondo altri calcoli riportati dal Sole 24 Ore gli “ammanchi” ammonterebbero a 606mila euro per i parlamentari e 500 mila euro per i consiglieri regionali: quasi un milione.
E a gettare ancora benzina sul fuoco è Marco Canistrari, il blogger di Supernovacinquestelle che punta il dito contro altri parlamentari grillini: “Ci sono alcuni parlamentari di peso come Vito Crimi, Michele Giarrusso, Danilo Toninelli e Carlo Sibilia – spiega -che per alcuni mesi di fila, tra i quattro e i cinque mesi di fila, dichiarano di restituire la stessa identica cifra. E’ virtualmente impossibile perché l’ammontare del bonifico restituzione dovrebbe essere la metà dello stipendio decurtato e l’avanzo rispetto alle spese effettuate. Al centesimo per 4-5 mesi di fila hanno speso la stessa cifra? – si domanda Canestrari – E’ virtualmente molto difficile, andrebbe spiegata questa cosa. E c’è un modo molto semplice per spiegarla, pubblicare tutti gli scontrini delle vostre spese. I parlamentari onesti che hanno rendicontato senza barare le loro spese non hanno nulla da temere anzi hanno tutto da perdere ad essere accomunati a chi ha utilizzato trucchetti”. E alle accuse di Canistrari risponde subito Giarrusso che ha già incaricato i suoi legali di verificare le dichiarazioni del blogger di Supernova.