Pamela squartata: “È la firma della mafia nigeriana”

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«L’OIM, Organizzazione internazionale delle migrazioni, ritiene che circa l’80 per cento delle migranti nigeriane arrivate via mare nel 2016 sia probabile vittima di tratta destinata allo sfruttamento sessuale in Italia o in altri paesi dell’Unione Europea». Prostitute.

Nel 2016 sono arrivate in Italia 11.009 donne nigeriane. Il calcolo di quante prostitute sono arrivate è semplice. Nel 2017 complessivamente i nigeriani sono stati al primo posto per sbarchi (18.153). La Mafia nigeriana fa grossi affari.

Un investigatore che indaga sulle organizzazioni criminali nigeriane a Castel Volturno, «Mama Africa» sul litorale domiziano, tra Napoli e Caserta, non ha dubbi: «È la firma della mafia nigeriana l’omicidio della povera Pamela Mastropietro, squartata e riposta in due trolley“.

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È già la mafia nigeriana fa paura. È mafia come la intendiamo noi. Che nasce nelle Confraternite universitarie in Nigeria, che trova appoggi inaspettati nelle ambasciate e consolati sparsi in Europa. Che ricatta interi villaggi promettendo l’Eldorado ai suoi figli, un lavoro in Europa, in cambio di 25.000/30.000 euro. E li costringe a un patto che non possono non onorare: un patto scritto con il rito voodoo (joujou).

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È una mafia che sta scalzando nei territori le mafie radicate da decenni se non secoli. «Nel casertano – commenta Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto di Napoli – la mafia nigeriana non ha nessuno sopra di sè». Per dirla chiaramente, la mafia nigeriana ha ereditato le attività dei Casalesi: droga e prostituzione. Solo negli anni Ottanta, Novanta, Gomorra si faceva pagare l’affitto per l’occupazione del suolo pubblico. Insomma, le prostitute nigeriane dovevano versare il pizzo ai Casalesi. Oggi, finiti in carcere, pentiti, morti i Casalesi, i territori lasciati liberi sono stati occupati dai nigeriani.

Anche nel crimine la sostituzione etnica è realtà.

Ma non è solo a Castel Volturno, che ha la particolarità di essere il comune dove si concentra il maggior numero di popolazione africana: su 25.000 residenti, 4.000 sono migranti con regolari permessi di soggiorno e poi ve ne sono altri 11.000 irregolari, clandestini. Insomma, su 36.000 abitanti reale di Castel Volturno, 15.000 sono neri. Gran parte nigeriani. La mafia nigeriana è radicata in Italia e in Europa. A Roma, in Piemonte e in Veneto. E gli investigatori hanno il sospetto che in Italia vi sia la sede sociale della succursale all’estero di questa mafia. A Roma potrebbero incontrarsi i suoi delegati europei per definire strategie criminali, investimenti, attività, alleanze.

Centinaia di associati costituiscono la rete organizzativa in Italia. E poi droga, tanta droga. Dagli «ovulatori», quelli che ingeriscono ovuli di eroina protetta agli spacciatori. L’Antidroga sostiene che la nuova e prepotente diffusione di eroina nelle piazze delle spaccio sia gestita di nigeriani e dagli albanesi. E poi donne e uomini al servizio della tratta, della prostituzione. È una rete diffusa, pervasiva.