Giornalista Fatto Quotidiano invoca le foibe sui social

Vox
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“Forza Nuova vecchia merda, il fascismo non si riabilita si infoiba! Antifà liberi”. Davide Vecchi del Fatto Quotidiano ha postato la foto di un murales recitante questa scritta sul suo profilo Instagram.

“Ribadiamo il concetto #macerata #fascismo #bestie”, ha aggiunto sotto la foto il giornalista. Il post, tuttavia, è stato rimosso successivamente. “Troppa rabbia anche qui, troppa gente che sputa sentenze, giudica, aggredisce, insulta – ha postato invece stamattina -. E ancora: “Per condannare il fascista di #macerata si usano metodi e toni e termini fascisti. Quindi io oggi lascio una pagina bianca. Perché non bisognerebbe mai giudicare o condannare generalizzando e senza prima capire. Inizio da me con una #paginabianca”, si può leggere invece questa mattina sul suo profilo.

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Alla pubblicazione del post, del resto, sarebbero seguite polemiche da parte di alcuni utenti e il saggista avrebbe deciso di tornare sui suoi passi. Vecchi, che è stato recentemente assolto al processo per violazione della privacy in funzione della pubblicazione della mail tra David Rossi e l’ex Amministratore delegato della Monte dei Paschi, avrebbe insomma scelto di commentare con la foto del murales in questione il gesto di Luca Traini. L’associazione tra il fascismo e l’autore della sparatoria di Macerata che ha sconvolto l’Italia, del resto, non è stata operata dal solo Vecchi. Le foibe, sarà bene ricordarlo, sono degli inghiottitoi carsici all’interno dei quali, tra la fine della seconda guerra mondiale e le fasi contemporanee al conflitto bellico, sono stati gettati migliaia di italiani. I partigiani jugoslavi di Tito, com’è noto, hanno perpetrato tramite le infoibazioni un vero e proprio massacro ai danni degli istriano-dalmati. Il governo De Gasperi, nel 1945, ha chiesto al maresciallo Tito di chiarire le ragioni di 2.500 morti e 7.500 scomparsi della Venezia Giulia. Vecchi, forse, l’aveva dimenticato.

Ovviamente il profilo del ‘giornalista’ che invoca le foibe non verrà rimosso. E il Fatto Quotidiano potrà continuare a diffondere le sue notizie, molto presunte, su Facebook. E’ la par condicio.