Immigrato espulso: carabinieri lo prendono, magistrato lo libera

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Invertiva nome e cognome. Cambiava le ultime due lettere e utilizzava nomi inventati di sana pianta. L’ha fatto una, due, tre, una decina di volte in tutto negli ultimi due anni, praticamente in ogni circostanza in cui le forze dell’ordine gli chiedevano di fornire le generalità.

Per questo motivo la polizia ha denunciato un ventiduenne marocchino senza fissa dimora, accusato di falsa attestazione e già colpito da un provvedimento di espulsione e dal foglio di via che gli impedirebbe di gravitare nell’area della provincia di Udine.

Proprio il “curriculum” del ventenne aveva spinto la Squadra volanti della polizia ad arrestarlo nel pomeriggio di martedì. Ieri però, il Gip del tribunale di Udine ha deciso di non convalidare l’arresto, rimettendo in libertà il delinquente.

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Gli agenti della questura friulana avevano fermato per un controllo il ragazzo nel primo pomeriggio di martedì, in via Roma. Anche in questo caso lo straniero aveva fornito false generalità, insospettendo i poliziotti che stavano procedendo all’identificazione.
Smascherato il “giochetto” grazie a un controllo incrociato con le banche dati a disposizione delle forze dell’ordine, gli agenti hanno portato in questura il ventenne, indagato per violazione dell’articolo 495 del Codice penale: «Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale l’identità, lo stato o altre qualità della propria o dell’altrui persona è punito con la reclusione da uno a sei anni».

Libero. Nonostante a suo carico vi siano diverse denunce per percosse e danneggiamenti, registrate con nominativi diversi.

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Anche in occasione della notifica del provvedimento di allontanamento del territorio della provincia di Udine firmato dal questore Claudio Cracovia. Un provvedimento del quale, evidentemente, il migrante si è fatto beffe, continuando a gravitare nell’ambito del territorio del capoluogo friulano.

Tanto c’è sempre un magistrato che ti libera. In attesa che tu faccia a pezzi qualche ragazzina italiana.

Sarebbe ora di ritenere responsabili dei crimini commessi dagli immigrati dopo la scarcerazione, i magistrati che li scarcerano. Ci sarebbe un crollo di scarcerazioni.

Il clandestino uccide una ragazza? Il magistrato che la volta precedente lo ha scarcerato condivide la pena con lui, nella stessa cella.




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