“Come prima, sono i migranti della Salam (dell’Hotel Gill di Grottaglie) che riaprono la protesta contro la negazione dei diritti e le condizioni di accoglienza”
“Ieri una folta delegazione dei migranti, in rappresentanza di tutti i migranti di Grottaglie dell’Associazione Salam (che con i 2,50 euro di poket money non possono neanche pagarsi il bus per Taranto), hanno fatto un presidio sotto la Prefettura, e poi alle 12 hanno incontrato il viceprefetto Volpe e la responsabile del settore migranti – si legge in un comunicato dello Slai cobas per il sindacato di classe -. Durante il presidio i migranti hanno raccontato, denunciato alle televisioni, ai giornalisti, ma anche alla gente che passava le condizioni in cui vivono, i diritti negati: dalla negazione dei documenti di identità all’assistenza sanitaria, dalla mancata convocazione, dopo anche anni che sono a Taranto, da parte della Commissione per la richiesta di asilo alle condizioni di alloggio – mancanza di riscaldamenti, vestiti non adeguati per tanti migranti, corresponsione in ritardo del poket money, spese di trasporto per la formazione a Taranto scaricate su di loro, ecc“. VERIFICA LA NOTIZIA
Nel lungo incontro in Prefettura lo Slai cobas per il sindacato di classe e la delegazione dei migranti “hanno impegnato il vice prefetto e la responsabile del settore ad intervenire per dare la giusta soluzione a questi problemi – si legge ancora nella nota -. Da parte dello Slai cobas sc è stato sottolineato come ancora e sempre la Salam sia protagonista a Taranto di questa violazione dei diritti, mentre la stessa Salam passa attraverso i mass media come l’associazione più attiva, in città e anche all’estero, per costruire eventi sui migranti. La realtà è invece che “sotto il vestito, non c’è niente”, anzi c’è speculazione e, temiamo, uso improprio dei fondi destinati ai migranti e alle loro condizioni dignitose.
Al termine dell’incontro, prendendo atto dell’impegno della Prefettura, ci siamo riconvocati tra una decina di giorni. Nel frattempo altre iniziative ci saranno” concludono dal sindacato di classe.
Poverini, mangiano, bevono e dormono gratis, oltre al trasporto gratuito, a differenza di quanto scrivono questi sciamannati dei Cobas, ma si lamentano per la bassa paghetta.
A Taranto ci sono bambini che muoiono di tumore grazie all’Ilva. Ci sono lavoratori italiani che non sanno come mangiare, e i sindacati pensano ad organizzare le proteste dei giovani maschi africani in fuga dalla guerra in Siria. Fanculo.