Ragazzina italiana a pezzi in valigie: fermato un nigeriano

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AGGIORNAMENTO Si apprende che dopo il nigeriano sono stati fermati altri ‘individui’. Ancora non è nota la loro nazionalità. Ma non è difficile intuire, visto l’ambiente in cui si sarebbe sviluppato il terribile omicidio.

Abbiamo finito le parole

Una ragazza di 18 anni è stata uccisa, fatta a pezzi e poi abbandonata nelle campagne di Pollenza, nel Maceratese, in due trolley contenenti il cadavere smembrato.

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La ragazza è Pamela Mastropietro, romana, ospite da alcune settimane della comunità di recupero ‘Pars’ di Corridonia (Macerata) da cui si era allontanata il 29 gennaio, senza telefono e senza documenti, ma portando con sé un grande trolley rosso e blu, forse proprio uno di quelli in cui sono state trovate parti del cadavere fatto a pezzi.

Un uomo è in stato di fermo: si tratta di un nigeriano, già noto alle forze di polizia. È stato a lungo interrogato in caserma e successivamente accompagnato dai carabinieri in un condominio in via Spalato 124 a Macerata.

Il migrante è stato individuato grazie alle immagini del sistema di sicurezza nei pressi di una farmacia a Macerata, nelle quali appare mentre sta seguendo la 18enne scomparsa.

Il nigeriano, che si trova in Italia regolarmente, ha ammesso di avere notato e seguito Pamela, ma di averla poi persa di vista.

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Il corpo smembrato di Pamela, senza vestiti, era perfettamente pulito e non presentava tracce di sangue. «Spero tanto che non sia lei», aveva detto la mamma dopo il ritrovamento del cadavere, attribuito alla figlia. «Non ho alcuna idea del perché si sia allontanata dalla comunità – ha spiegato – e di quel che è accaduto. Vorrei che qualcuno mi spiegasse come ha fatto. Ora ci stiamo preparando per andare nelle Marche, ma qualcosa in più ci hanno detto che si saprà solo più tardi».