Profughi liberi di prostituirsi, prefetto: «Non posso farci nulla»

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Più controlli nella zona del Torre, dopo le segnalazioni di incontri equivoci che vedrebbero protagonisti i profughi accolti in città.

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Il prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, alza bandiera bianca: i profughi sono liberi di battere, visto che la prostituzione in sé non è un reato. Tuttavia, dal palazzo del Governo, il prefetto assicura che non solo proseguiranno i monitoraggi delle forze dell’ordine, che già interessano quella ma aumenteranno.

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Peccato avesse detto lo stesso un paio di mesi di fa.Perché se è vero che “non è reato”, è anche vero che sarebbe semplice espellere i finti profughi pakistani e nigeriani che battono lungo l’argine in cerca di attempati gay locali.