Prefetto impedisce controlli sanitari in centro profughi, cosa nasconde?

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E’ un attacco a tutto tondo verso il bando profughi e verso il prefetto Enrico Caterino quello del sindaco di Fiesso Luigia Modonesi che affronta ancora il problema dell’arrivo di profughi in Polesine.

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“Avrei voluto essere una sola ‘voce che canta fuori dal coro’, purtroppo mi rendo conto che il bando per l’accoglienza in Polesine dei richiedenti asilo da 35 milioni di euro, sta destando preoccupazione in diversi amministratori locali”, afferma il primo cittadino.

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E poi aggiunge: “Alla luce degli ultimi avvenimenti, sono ancora più sicura che se le verifiche dei locali fossero state affrontate subito, a bando appena iniziato, si sarebbero evitati tanti problemi! Io le avrei volute fare ma ho dovuto fermarmi, perché il Signor Prefetto mi ha intimato di sospendere i controlli di agibilità e igienico sanitari, altrimenti avrei potuto subire una denuncia per turbativa d’asta!”.

Poi fa un elenco di comuni in cui ci sono stati problemi strutturali negli edifici messi a disposizione dell’accoglienza. “Invece, se si fosse proceduto in tal senso, si sarebbe subito constatato che a Ceneselli i lavori erano partiti senza autorizzazione, che a Canaro gli immobili individuati erano nelle vicinanze di una residenza che ospita dei rom, che a Taglio di Po l’hotel Mancini ha qualche problema con l’antincendio, che a Pincara la casa oggetto del bando è in condizioni strutturali precarie e che a Papozze il camping, che dovrebbe ospitare 60 profughi, è situato sulle rive del Po e sarebbe finalizzato esclusivamente al turismo di visitazione del nostro stupendo fiume”.