Clandestino: “Da Italia non me ne vado: qui è tutto gratis”.

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Il migrante ha dato in escandescenza durante il processo per direttissima a Rimini. Il giovane, un marocchino 29enne, era stato arrestato dalla polizia di Stato nella serata di lunedì in un bar dove stava infastidendo i clienti e prendendo a calci i tavoli. Bloccato non senza fatica, l’esagitato era stato ammanettato e, dai riscontri, era emerso che era stato espulso dall’Italia (per finta) perché già noto alle forze dell’ordine per svariati reati come danneggiamento aggravato, lesioni personali aggravate, furto aggravato e porto di oggetti atti ad offendere.

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Dichiarato in arresto e portato in Questura, anche negli uffici di corso d’Augusto ha continuato a dare in escandescenze prendendo a pugni qualsiasi cosa, tra cui un computer.

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Clandestino:
Comparso davanti al giudice martedì mattina, per il processo per direttissima, il 29enne ha dichiarato di appartenere all’Isis e di essere venuto in Italia per mettere le bombe. Non contento, ha poi aggiunto che anche se fosse stato espulso lui sarebbe rimasto nel nostro Paese perchè qui “è tutto gratis”. Il giudice lo ha condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione disponendo, allo stesso tempo, la sorveglianza speciale in carcere.