Ieri, 4 anni fa, PD e M5S abrogavano il reato di clandestinità

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Dalle cronache giornalistiche dell’epoca:

Alla fine, le forze politiche dicono sì alla mediazione del governo sull’abrogazione del reato di clandestinità e il ddl sulla messa alla prova passa al Senato con 195 voti a favore, 15 contrari e 36 astenuti. La Lega, che la scorsa settimana era arrivata ad «occupare» persino alcuni uffici della presidenza del Senato per protestare contro il non rinvio del testo, sbandiera in Aula mega-striscioni con scritte tipo «No allo svuota-carceri» e «Clandestinità è reato». E spara a zero contro il progetto di legge. Ma è la sola a dire no. Il resto del centrodestra preferisce astenersi. In un provvedimento così complesso e articolato in cui, tra l’altro, si dà la delega al governo a ridisegnare l’intero sistema delle pene in Italia e si istituisce anche per gli adulti l’istituto della messa alla prova, è la norma che abroga il reato di immigrazione clandestina (introdotta a ottobre dal M5S in commissione Giustizia del Senato) a tener banco.

Così scriveva Ida Magli:

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Stamani i Grillini sono usciti di casa senza chiudere la porta. Anzi, appena giunti in strada hanno gettato le chiavi nel primo cassonetto. Chiunque entri in “casa loro” – definizione ormai priva di senso- non commette nessun reato, è libero di entrarvi e di dichiararsene familiare. Altrettanto hanno fatto, uscendo di casa stamani, Renzi e tutti i suoi sostenitori, gli appartenenti al Pd che guardano con entusiasmo al governo Letta e ai suoi ministri. Finalmente è stata imboccata la strada giusta: far sparire lo Stato italiano e il popolo italiano. Enrico Letta è stato il primo naturalmente a lasciare aperta stamani la porta di casa ma, invece di buttarne le chiavi nel cassonetto, le ha consegnate alla signora Kyenge affinché sia lei personalmente a gettarle via nel momento stesso in cui verrà abrogato il reato di clandestinità. Si chiama decreto “svuota carceri” quello apprestato dal governo Letta, ma contiene, sotto questo nome truffaldino, la bomba contro lo Stato italiano e contro il popolo italiano dell’abolizione del reato di clandestinità, una specie di terrificante svuota carceri preventivo e assoluto.

L’Italia, il suo territorio, è la casa degli Italiani. Questo territorio è stabilito da confini che permettono di identificare lo Stato italiano. Non esiste “Stato” se non esiste il suo territorio e il suo popolo. Come ha dichiarato in questi giorni lo Stato di Israele: “Questa è la terra degli Ebrei, la cittadinanza non verrà data a nessun straniero”, così è per ogni Stato e per ogni Popolo. Con la cancellazione della clandestinità, invece, si afferma che non esiste un territorio appartenente allo Stato italiano, un territorio che lo Stato rivendica come suo, e che non esiste un popolo italiano in quanto chiunque vi si può introdurre e mescolare. Si tratta di una norma talmente distruttiva di qualsiasi realtà e di qualsiasi logica di “ Stato” che non è mai esistita e non esiste in nessun paese, così come non esiste neanche in quei sostituti concreti e simbolici di uno Stato che sono le navi e gli aerei dove la clandestinità è perseguita come il reato più grave. Da oggi, dunque, ci si potrà accomodare senza preavvertirne nessuno in ogni paese d’Italia e, per analogia, in ogni nave e in ogni aereo italiano.

I governanti che hanno elaborato un simile decreto sono i despoti più assoluti che siano mai esistiti. Nessun Monarca, nessun Imperatore, nessun Tiranno ha mai preso decisioni così distruttive verso il proprio regno, verso il proprio popolo. Altro che democrazia! Gli attuali governanti, pur illegittimi in base alla Costituzione, pur considerati dall’opinione pubblica di tutto il mondo dei governanti-barzelletta, dei non-governanti, dai quali ci si aspetta ogni giorno che diano le dimissioni per permettere la formazione di un governo legittimo tramite nuove elezioni, si comportano come se fossero, non gli amministratori, ma i proprietari dello Stato. Proprietari folli, che gettano via ogni ricchezza in un accesso così parossistico di delirio cui non avevano assistito neanche i sudditi di Caligola governati dal suo cavallo.

E i Grillini? Quei Grillini di cui ci eravamo entusiasmati perché avevano affermato di voler far crollare il “Palazzo”? Cos’è il Palazzo se non il macroparassitismo del Potere assoluto, quello che si serve dei sudditi, di ciò che appartiene ai sudditi, per mangiarseli, per distruggerli? Eccoli lì, dunque, ben sbracati nelle ricche poltrone del Potere, intenti ad usarlo a piene mani per regalare l’Italia, il territorio, il nome, la storia, la civiltà dell’Italia, ai loro Favoriti. Sono talmente incapaci di riflettere e talmente sprezzanti del ridicolo che, pur dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale, si affannano a costruire quello che chiamano pomposamente un impeachment nei confronti del presidente della repubblica, il quale però è anch’esso illegittimo. Cosa più grottesco di questo modo di governare?