Furti in 20 ville in 2 giorni, arrestata banda di Zingari

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I soliti Zingari fanno 20 rapine in 2 giorni, i media di distrazione di massa li trasformano in “cittadini rom di etnia italiana”. Speriamo si tratti di un refuso, forse volevano scrivere “cittadini italiani di etnia rom”…

Una banda di predoni che in soli due giorni ha razziato una ventina di ville. Sono finiti in manette dopo un inseguimento interminabile, nel tentativo di scappare hanno speronato le auto dei carabinieri, fino ad arrivare ad attraversare a nuoto un fiume. Sono quattro cittadini rom di etnia italiana, imparentati tra loro. Hanno tra i 42 e i 19 anni, vivono tutti nel Lazio, tra Roma, Aprilia e Zagarolo e sono pieni di precedenti penali. I carabinieri della Compagnia di Riccione, guidati dal capitano Marco Califano, hanno attribuito loro almeno venti colpi, ma la ‘conta’ è ancora indietro.

Dopo la raffica di furti in casa avvenuta soprattutto nella zona di Cattolica, i militari del Nucleo operativo avevano cominciato a setacciare il territorio. I colpi erano decine, si trattava quindi di cercare una banda di professionisti molto bene organizzati. Gente che non colpiva a caso o di ‘passaggio’, ma che prima di agire faceva accurati sopralluoghi. Addirittura suonava i campanelli, se qualcuno rispondeva bastava inventare una scusa.

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Obiettivi naturalmente, le villette più isolate che non avevano grosse protezioni. I furti venivano messi a segno quasi tutti la mattina e duravano pochi minuti. Sparivano soldi, gioielli e tutti gli oggetti di valore che si potevano portare via facilmente. Dopo giorni di indagini, i carabinieri avevano messo gli occhi su quattro nuovi arrivi a Cattolica, quattro rom che avevano già identificato in passato. Cosa erano tornati a fare? Scoperto che avevano preso alloggio in un hotel di Cattolica, hanno deciso di non mollarli più. Facendo centro.

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L’altra mattina il gruppetto è partito a bordo di una Mercedes Classe A, ignaro di avere dietro i militari. L’auto si è fermata davanti a una villa fuori Pesaro, quindi i quattro hanno forzato la porta e sono entrati. Sono usciti poco dopo con le tasche piene, e a quel punto le divise hanno deciso che era venuto il momento di fermarli. Tutt’altro che facile, quando hanno scoperto di avere dietro i carabinieri, sono partiti a razzo.

Il folle inseguimento è andato avanti fino ad Acqualagna, e quando si sono visti circondati hanno speronato più volte le auto dei carabinieri, finendo per volare in un campo. Ma non si sono arresi, e hanno tentato la fuga a piedi gettandosi nel fiume per poi raggiungere la boscaglia che poteva nasconderli. Ma uno dopo l’altro sono stati presi tutti. Parte del bottino messo insieme con i furti, era nascosto dentro i bocchettoni dell’aria condizionata della Marcedes.

Tutti questi crimini, nelle statistiche, saranno stati commessi da ‘italiani’. Ecco perché, in realtà, i reati commessi da immigrati sono più di quello che appare nei numeri.