Turchia in soccorso di ISIS, offensiva contro i Curdi

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Un comunicato dei militari turchi ha reso noto che l’operazione militare lanciata la notte scorsa dalla Turchia contro l’enclave curda nel nordovest della Siria è stata denominata ‘Ramoscello d’Ulivo’.

Nel comunicato si dice anche che l’operazione militare intende proteggere i confini della Turchia, “neutralizzare” i combattenti curdi siriani nell’enclave di Afrin e salvare la popolazione locale da “pressioni e oppressione”.

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Il testo dei militari turchi afferma che l’offensiva rientra nel diritto internazionale della Turchia di attuate una legittima autodifesa del suo territorio e che la Turchia intende rispettare l’integrità territoriale della Siria.

Ankara infatti – aggiunge il comunicato – intende colpire “i terroristi”, i loro rifugi e i loro arsenali. Sarà inoltre usata “estrema attenzione” affinché i civili non siano colpiti.

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Era chiaro da anni che la Turchia usasse ISIS in funzione anti-curda perché non tollera nessuna indipendenza curda in nessun Paese, visto che è una minaccia all’integrità territoriale della propria provincia sudorientale a maggioranza curda. Ora che non ha altra scelta è costretta a dare questa guerra direttamente.

L’aggressione ha preso il via intorno alle 15 italiane, secondo l’annuncio dell’esercito di Ankara, ha come obiettivo i miliziani curdi siriani delle Ypg, legati al Pyd e considerati “terroristi” dal governo di Ankara al pari dei ribelli del Pkk.

Manbij, che come ha annunciato Erdogan sarà il successivo obiettivo dell’esercito turco, è un’altra città siriana controllata dai curdi più a est. “Più tardi, ripuliremo il nostro Paese fino alla frontiera irachena da questa barriera di terrore che tenta di assediarci”, ha aggiunto il presidente.