Torino, 170 mln per ospitare i profughi: anche barbiere, connessione wi-fi e il servizio di lavanderia

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Per i profughi in provincia di Torino si spenderanno 170 milioni di Euro, anche la connessione wi-fi, il servizio di lavanderia e il barbiere

E’ pubblicato sul sito della Prefettura di Torino il bando per “l’affidamento in parte del territorio della Provincia di Torino del servizio di accoglienza ed assistenza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale dalla data presunta del 1.4.2018 alla data presunta del 31.03.2020”.

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L’appalto, per il quale è prevista una spesa presunta di quasi 170 milioni di euro da qui fino al 2020, ha per oggetto la fornitura di beni e servizi che devono essere assicurati agli immigrati. “Tra questi – spiega il consigliere regionale Gian Luca Vignale, del Movimento nazionale per la Sovranità – vi sono anche l’assistenza sociale e psicologia, il supporto all’integrazione, ovvero l’organizzazione di attività di tipo ricreativo e sportivo, la distribuzione dei pasti, che ovviamente devono essere adeguati alla loro religione, la cura e l’igiene dei capelli, l’utilizzo del trasporto pubblico, la connessione wi-fi e il servizio di lavanderia”.

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“Come se tutto questo non bastasse – aggiunge Vignale – a disposizione degli stranieri vi sarà un servizio di assistenza sanitaria oltre che la distribuzione, assolutamente gratuita, dei farmaci. Servizi che gli italiani pagano, con il ticket, e che invece gli immigrati avranno gratuitamente”. “A tutto questo si aggiungono – continua – i beni che vengono consegnati agli immigrati. Dal vestiario ai prodotti per l’igiene personale, dal materiale didattico a quello ludico. Beni di cui gli immigrati hanno bisogno e che per bando pubblico vengono consegnati e che invece gli italiani in difficoltà devono pagarsi o reperire di seconda mano in qualche centro di distribuzione”.

“Siamo alle solite – attacca Vignale – mentre gli italiani devono cercare posti in mensa o qualcuno che in modo volontario e caritatevoli gli aiuti, agli immigrati vengono garantiti servizi e beni. Siamo davanti all’ennesima dimostrazione di come in Italia e in Piemonte si effettui un razzismo al contrario che privilegia gli immigrati e penalizza gli italiani”. “Stupiscono – sottolinea Vignale – le tempistiche adottate. Proprio a ridosso delle elezioni infatti il ministero dell’Interno garantisce fondi, distribuiti dalla prefetture, per un appalto biennale. Questo significa che anche se il prossimo governo dovesse cambiare le politiche immigratorie o di accoglienza le cooperative che gestiscono i servizi di accoglienza potranno comunque beneficiare per altri due anni di fondi già stanziati. E’ vero che a pensare male si fa sempre peccato, ma le cooperative fino al 2020 hanno il lavoro assicurato”.