Il caso della scarcerazione di tutti e tre i nigeriani – due uomini e una donna – arrestati martedì perché trovati in possesso di ben 13 chili e mezzo di droga, ha sconvolto i cittadini. E anche le forze dell’ordine che si fanno il culo per arrestare i delinquenti di importazione, per poi vederseli di nuovo liberi a delinquere.
Alla memoria di tanti sono subito tornati i ricordi di altre decisioni simili, prima fra tutte e non solo per ordine di tempo il ritorno alla libertà del reo confesso pedofilo pakistano. Insomma, leggi ridicole e magistrati che le applicano troppo a favore della racaille.
Tanto che su questa vicenda ha deciso di intervenire anche il questore di Reggio Emilia, Antonio Sbordone: «Non voglio scendere in polemica – ha esordito con tono amaro il vertice della polizia – credo infatti che se l’autorità giudiziaria ha assunto questa decisione vuol dire che la legge attualmente lo prevede». Il pensiero di Sbordone, però, è legittimamente rivolto anche verso i suoi uomini che, spesso, compiono enormi sacrifici personali e lavorativi per cercare di garantire al meglio la sicurezza dei cittadini.
«Da un lato ci sono uomini della polizia di Stato, così come delle altre forze di polizia – prosegue dunque il questore – che si impegnano per tutelare i cittadini. E dall’altro ci sono gli stessi cittadini che giustamente ci chiedono maggiore sicurezza nelle strade. Penso quindi che sia legittimo che anche il questore auspichi una revisione normativa, per evitare che accadano altri episodi simili».
Episodi che, a Reggio Emilia, non sono certo una novità. Ovviamente il già citato caso del pedofilo pakistano è stato quello maggiormente al centro delle polemiche e il più criticato, ma vale la pena ricordare anche quando per le aule del tribunale risuonò «Italia, Italia», il ritornello della canzone di Mino Reitano. A cantarlo era stato un ladro georgiano appena rimesso in libertà dopo che il giorno prima era stato sorpreso, sempre dalla squadra mobile, a tentare un furto. Ci prendono anche per il culo. Grazie al PD.