Ladro pakistano libero, perché «ho sbagliato bici, credevo fosse di mio cuggino»

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Si è conclusa così, ieri mattina, la direttissima che ha visto alla sbarra un cittadino pakistano, Jamil Afzal, 28 anni, arrestato per rapina impropria di bicicletta avvenuto in centro a Reggio. Furto che si è trasformato in una violenta rapina.

L’immigrato è accusato di aver rubato da un palazzo la bicicletta di una ragazza che ha fatto intervenire il fidanzato. Questi ha trovato il ladro e ha rimediato un pugno dal pakistano nel tentativo di recuperare la bici.

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Ieri, comparso in udienza dopo l’arresto, difeso dall’avvocato Fabio Benati, il pakistano ha dato la sua bizzarra versione dei fatti. Ha affermato, infatti, di aver confuso la bicicletta di suo cugino con quella della ragazza.

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Una storia bizzarra. Ma ancora più bizzarro il fatto che il giudice gli abbia creduto portando alla liberazione dell’uomo.

Questo nonostante resti l’accusa di lesioni, visto che per recuperare la bicicletta la vittima ha fatto intervenire il fidanzato, picchiato dal ladro in fuga. Il pestaggio è avvenuto verso le 8 del mattino, dopo che la ragazza è scesa dalle scale di casa accorgendosi che dall’androne era sparita la sua bicicletta.