Sette mesi fa Michela Monferrini lanciò una petizione in appoggio allo Ius Soli su change.org. Un “appello al Parlamento” per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati. Tra i firmatari una serie di intellettuali d’alto bordo come Dacia Maraini e Roberto Saviano: “Siamo un gruppo di scrittori, registi, docenti universitari, attori e autori teatrali, musicisti, traduttori, professionisti della creatività e dell’editoria. Siamo italiani e italiane. E siamo feriti dall’atteggiamento di chi in questi giorni vuole negare ai figli di migranti nati e cresciuti in questo Paese il diritto di essere cittadini”, si legge nel testo della petizione. “Ci pare evidente – concludono gli illuminati redattori – che non approvare questa legge significherebbe invece negare non solo un diritto, ma la realtà di un Paese. Ci appelliamo ai senatori e alle senatrici affinché non temano la forza dei diritti e facciano presto una scelta di civiltà che vada al di là delle appartenenze politiche”.
Firme raccolte: 74.300.
Ma su change.org, c’è anche una petizione contro lo ius soli, che si aggiunge al quasi milione di firme raccolto da Lega e altri movimenti populisti come FdI, CasaPound e Forza Nuova. L’ha lanciata Filippo Sciortino, senza intellettuali d’alto bordo. Al momento in cui scriviamo ha raccolto 308.224 firme.
Il rapporto di oltre 4 a 1. Sul totale i contrari allo ius soli sono l’80 per cento, in linea con i sondaggi.