Boldrini aveva chiuso giorni fa a qualsiasi alleanza con il Movimento 5 Stelle. Grasso replica: “Comprendo – ha ribattuto a L’intervista su SkyTg24 – ma poi decide qualcun altro”. E, alla domanda di Maria Latella se sarà lui a decidere, si è limitato a dire: “Certo”. Capitolo chiuso? Si vedrà. A proposito di eventuali accordi con il Movimento il presidente del Senato ha spiegato che, “dopo il voto”, il partito “valuterà la situazione”. “Il M5S è però così ondivago che non riusciamo a capire le sue politiche: un giorno è per l’euro, un giorno apre alle alleanze, un giorno è per l’Europa un giorno no. Quando riuscirà a dare l’esatta valutazione alle sue politiche forse anche noi potremo fare delle valutazioni”.
Sulle alleanze per le Regionali, invece, se da una parte chiude la porta in faccia al filo-islamico Giorgio Gori, candidato PD alla Regione Lombardia, dall’altra apre a Zingaretti, candidato PD alla Regione Lazio. “Nel Lazio la situazione, rispetto alla Lombardia, è diversa – ha motivato il leader di Leu – ho convocato anche per il Lazio un’assemblea dei delegati regionali che mi hanno dato un mandato per trattare con Zingaretti, che ricordo che è in carica, per portare avanti politiche di sinistra”. Quindi, ha aggiunto: “Da Zingaretti possono arrivare segnali di discontinuità”. Il ragionamento non fila un granché. Ma il risultato è che, come certifica Ixè per Huffington Post, il suo partito sarebbe al 7%. Voti rosicchiati al Pd di Renzi. “Il voto a Liberi e Uguali è il voto ai valori e ai principi della sinistra”, ha spiegato lui stesso replicando al segretario dem che ha sostenuto che il voto a Liberi e uguali è un voto perso. “I voti al Pd li ha levati Renzi quando ha cambiato la sua politica – ha concluso – noi cerchiamo di recuperare i voti persi da Renzi, di chi non va più a votare, di chi per rabbia ha votato per i Cinque Stelle. Pensiamo che questo sia il modo migliore per dare al Paese una visione diversa”.
