Vescovo licenzia italiano: «Abbandonato perché non sono profugo»

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Scandaloso a Padova. La Diocesi licenzia un dipendente dopo 25 anni di lavoro e lo abbandona. Intanto fa affari con l’accoglienza dei giovani fancazzisti africani

Un ex cameraman di Telechiara, l’emittente tv della Diocesi di Padova, denuncia la sua condizione dopo aver perso il lavoro: «mi sono iscritto al centro per l’impiego, ma le poche aziende che offrono qualcosa cercano operai specializzati e giovani e non un 48enne come me». I 300 euro al mese che gli passa il Comune tramite il reddito di inclusione attiva non bastano. «Devo pagare un affitto di 500 euro al mese – racconta al Corriere del Veneto, a pagina 9 – e a marzo lo sfratto diventerà esecutivo».

«Ho sempre avuto un grande rispetto per le istituzioni. E, soprattutto, non sono mai stato razzista. Adesso, però, i miei principi stanno venendo un po’ meno. E me ne vergogno», ammette.

Beh, quando entri in contatto con la realtà, i ‘principi’ entrano in crisi. Finché hai un lavoro sicuro, pensi che l’immigrazione non ti tocchi, che tocchi solo il disoccupato e il precario di cui hai sentito parlare, poi tocca a te, e capisci.

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Quindi l’appello: «vedo che la Chiesa è sempre in prima fila per aiutare i profughi. Bene, io non sono un profugo, ma un padovano che merita di essere aiutato tanto quanto loro. Dunque, mi rivolgo al vescovo Claudio Cipolla. Mi dia una mano. Sono stato un suo dipendente per 25 anni, non può lasciarmi in mezzo alla strada».

Illuso. Mica vali 35 euro al giorno. Il vescovo Cipolla aiuta i fancazzisti con i soldi degli italiani.

Poi dicono che non sono ipocriti:

Vescovo: Santo protettore dei profughi e dei cittadini umiliati dalle …

corrieredelveneto.corriere.it/…/vescovo-santo-protettore-profughi-cittadini-umiliati-banc…

13 giu 2016 – 14/06/2016 – Predica molto netta ed incisiva del vescovo Claudio Cipolla nel giorno di Sant’Antonio. «Sogno una Padova che continui ad amare i poveri»