Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dato tempo a 40.000 clandestini africani fino alla fine di marzo per fare i bagagli e tornare a casa, altrimenti per loro ci saranno i campi di prigionia e poi la deportazione.
“La prima missione è stata costruire muri contro le massicce infiltrazioni dall’Africa nel Paese . Questa barriera eretta lungo il confine del Sinai ha impedito l’ingresso di centinaia di migliaia di clandestini. La seconda missione è quella di espellere gli immigrati clandestini che sono entrati in Israele nonostante sia stata costruita la barriera e prima che venisse costruita. Sono circa 60.000 persone. Ne abbiamo deportate circa 20.000, l’obiettivo ora è espellere il resto”.
Così si difende l’identità e la sicurezza di un popolo, quando non si ha il ‘senso di colpa’ che domina le politiche migratorie europee.
E’ tempo di seguire l’esempio ebraico.
Facebook aveva annunciato, su richiesta del PD, una stretta contro satira e media indipendenti in vista elezioni. Nelle ultime ore diversi account a noi riconducibili sono stati disattivati e le pagine contro l'islamizzazione scomparse, come accaduto settimana scorsa a SCL.
— Vox (@VoxNewsInfo) 2 febbraio 2018