Il comandante dei carabinieri furioso: “Noi li arrestiamo e tornano liberi per rubare”

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I volti degli otto clandestini albanesi segnalati pubblicamente dai carabinieri di Padova

Il comandante dei carabinieri costretto a rivolgersi ai propri cittadini in conferenza stampa per dire: «Attenzione a questi otto ladri, tenete a mente le loro facce. Li abbiamo arrestati tra ottobre e le vacanze di Natale per alcuni furti in abitazione e quando saranno di nuovo liberi potrebbero riprendere le loro attività illecite».

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Gravissimo. Il segno del disfacimento dello Stato.

Il comandante, Oreste Liporace, da settembre a capo della sezione provinciale dell’Arma di Padova, ha mostrato le foto segnaletiche perché le telecamere delle televisioni locali riprendessero bene i volti di questi malviventi e li diffondessero nelle case della gente. Sono tutti pregiudicati, hanno precedenti specifici, sono albanesi di famiglia zingara e sono sprovvisti del permesso di soggiorno. Quindi clandestini che vivono di furti.

Hanno svaligiato case a ripetizione e hanno rovinato le festività di Natale a decine di famiglie. E sono stati arrestati. Ma presto saranno liberi. E riprenderanno la loro attività.

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Nel Padovano, dall’inizio dell’autunno alla fine dell’anno i furti in appartamento si sono moltiplicati. C’è stata una vera e propria escalation: i responsabili per lo più sono sempre stati delinquenti dell’Est Europa. A livello nazionale la media dei furti in abitazione è di uno ogni due minuti. Le forze dell’ordine, peraltro sottopagate e con mezzi sempre più limitati, si fanno in quattro per garantire un minimo di sicurezza nelle nostre città, ma di fronte a una simile impennata di criminalità fanno ciò che possono. Il messaggio lanciato dal comandante Liporace è stato fin troppo chiaro: noi facciamo il nostro dovere ma gli stessi ladri che prendiamo tornano liberi alla svelta e ricominciano a fare razzie nelle vostre case e nei vostri garage. Certo, cerchiamo di prenderli di nuovo ma con la prospettiva che dopo qualche settimana escano di prigione o abbiano finito di scontare i domiciliari. Il comandante provinciale di Padova ha spiegato anche il modus operandi dei ladri: «Fissano i loro obiettivi nelle prime ore del pomeriggio e si mettono all’opera nelle fasce serali». Le loro incursioni, ha sottolineato, si concentrano tra le 17 e le 18.30: è in quest’ora e mezza che viene messo a segno il 70 per cento dei colpi.