Boldrini e Grasso aprono ad alleanza con M5S: “Aperti a chi la pensa come noi” – VIDEO

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Assemblea di LEU, prosegue l’avvicinamento del partito boldriniano verso il M5s: “Aperti a chi la pensa come noi”

Sul tavolo della presidenza siedono Pietro Grasso, le capogruppo del Senato di Mdp e Si, Maria Cecilia Guerra e Loredana De Petris, e i segretari di Mdp, Si e Possibile, Roberto Speranza, Nicola Fratoianni e Pippo Civati. In platea siedono tutti i big della lista unitaria della sinistra, da Pier Luigi Bersani a Laura Boldrini, da Vasco Errani ed Enrico Rossi. E’ assente Massimo D’Alema, che è in questi giorni in Iran.

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“Faremo proposte serie e concrete, a differenza delle irrealizzabili favole che raccontano gli altri partiti. Renzi ha detto che vuole abolire il canone Rai dopo averlo messo in bolletta pochi mesi fa. Noi siamo l’unica alternativa credibile”. Poi il presidente del Senato ha parlato del programma: “Aboliamo tutte le tasse universitarie, la misura costa 1,6 miliardi”. E ancora, sul fronte del lavoro: “La nostra battaglia sarà far tornare prevalenti i contratti a tempo indeterminato. Serve un nuovo contratto a tutele crescenti, che reintroduca le garanzie tolte dal Jobs Act. Gli altri aboliscono le tasse, noi aboliamo il precariato”.

E quella sul Jobs Act è un’altra stoccata a Renzi. E alla convention di Leu è intervenuto anche Pier Luigi Bersani: “Per le regionali si decide a seconda delle condizioni. Noi non abbiamo preclusioni a fare alleanze di centrosinistra, dipende dalla valutazione che si fa sui programmi”. Sulle alleanze post voto l’ex segretario dem ha affermato: “La priorità si chiama lavoro: servono investimenti per dare lavoro e ridurre la giungla dei contratti precari. Senza queste cose non facciamo nulla con nessuno. Se ci sono queste due cose, più fisco e welfare, noi parliamo. Con Renzi? Con tutti, tranne con la destra ma per una questione di igiene mentale“.

Quanto alle candidature, saranno in lista i “big” come Pier Luigi Bersani, Massimo D’Alema, Vasco Errani, ma verrà posto un limite ai mandati come regola generale. Nella composizione del sudoku, spiegano fonti interne, Grasso starebbe premendo per una presenza visibile e significativa in posizioni più o meno “sicure” di esponenti della società civile, incontrando qualche resistenza soprattutto tra i parlamentari uscenti.

E la discussione è aperta anche sulle scelte in una delle due Regioni per cui si voterà il 4 marzo. In Lombardia non ci sarà il sostegno al candidato Pd Giorgio Gori e si fa in questi giorni il nome di Cecilia Strada. Mentre nel Lazio il tavolo per il sostegno a Nicola Zingaretti sarebbe aperto, con una spinta di Grasso e di una parte di Mdp e resistenze maggiori dentro Si.